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L’ Universo della Mente: Crepet a Lavello

[Articolo di Mattia Tufariello]

La mattinata è stata dedicata a rispondere, per quanto possibile nei tempi per ognuna delle domande, ai quesiti dei ragazzi delle superiori incontrati. Verso le 12:00 è iniziato il primo incontro, nell’ aula magna dell’ istituto, introdotto dai saluti del Sindaco Di Noia, da un breve intervento della Dirigente del Liceo classico Prof.ssa Torciano, e dall’ introduzione della Dirigente dell’ ITC Prof.ssa Cardone.

Dopo di che ha preso la parola Crepet, che ha prima tenuto un breve discorso sui valori che dovrebbero essere le costanti della vita di ognuno, per un corretto equilibrio psicosociale, cioè autostima, autonomia e creatività. Dopo una iniziale timidezza dei ragazzi via le domande, le tipiche adolescenziali: droga, sentimenti, ed anche tecnologia, mostrando quanto non siano cambiate molto le persone da 10 anni a questa parte, molto meno dei tempi. È solo quello che si propone loro. La tecnologia, ad esempio, non implica passione per saperla usare,è facile, impone solo la questione etica, come in antichità era il mito di Prometeo, e paradossalmente è basilare. Tecnologia  non è un sapere, è l’ apice platonico della piramide dell’ uomo moderno, prodotta dal pensiero, cosa che Russell e Whitehead già pensavano, scrivendo opere in proporzioni matematiche, negli anni ‘20. Si è solo saputo farla usare da tutti, democraticamente, quando in realtà le nostre linee telefoniche non sono altro che un sistema soggetto a controllo, libero a parte che vediamo chi sei. La democrazia americana…

Dopo l’ incontro mattutino, dicevamo, nel pomeriggio nella solita sala del Centro Sociale Di Gilio Crepet è stato chiamato a intervenire sul suo “La ragione dei sentimenti”, non la ultima opera, certo.
Salutato dal Sindaco e introdotto dal Presidente della Provincia Altobello, ha preso la parola, dopo un breve resoconto sulle neuroscienze del Prof. Maldonato, dell’ Università della Basilicata. Università che ha organizzato la serie di eventi sulla neuroscienze di cui quello con Crepet è stata la prima tappa. “L’ Universo della mente”, questo il titolo, annunciato per le vie dei paesi da un manifesto in stile digitale.

Il pubblico era molto numeroso, con qualche ragazza, e una comparsata di ragazzi, tre, a “vedere chi c’ era”. Crepet con semplice e a volte scarno eloquio, ha citato alcuni avvenimenti tratti dalla sua esperienza professionale, deducendone le riflessioni sul tema della serata. Ha citato Alda Merini, una grande poetessa italiana, per anni in manicomio, ha sottolineato come non sempre la razionalità significa il vero, la decisione irrevocabile, ad esempio quelle politiche. I Persiani prendevano le decisioni più serie per il loro popolo sotto i pesanti effetti dell’ alcol.

L’ universo è relativo, è molto facile ma tremendamente sbagliato credersi nel giusto in forza di qualche ragione, o ragionamento.
Crepet non ha appesantito la serata, parlando poco, ma lasciando al pubblico la possibilità di esprimere le loro perplessità riguardo alla vita di tutti i giorni. Bisogna recuperar tempo, sostiene Crepet, riuscire a non far nulla, cioè disimparare certe abitudini che la nostra vita ci propone, cellulari, computer, piccole manie. Il pubblico, si diceva, ha posto le sue domande, ma onestamente quello che cercava era una risposta rivelatrice, che non poteva essere data dal tavolo di una conferenza, lasciando però che Crepet donasse intuizioni per “rimuovere gli ostacoli di fronte alla felicità” di qualcuno, che la psichiatria si propone, anche se il contesto, per la psichiatria non era adatto; avrebbe sortito un effetto di massa, e Crepet non si può dire che  sia uno show man. “L’ Universo della Mente” ha portato tra i Dauni un’ illustre figura del panorama italiano.