[Recensione di Mimmo Mastrangelo]

Un libro si prova piacere a leggerlo per le emozioni e il senso di libertà che rilascia, ma nella fattispecie è pure un manufatto e può invitare al qualche  ebbrezza per la sola ragione di tenerlo fra le mani o di annusarne i suoi porosi odori combinati di stampa e carta. Un libro può essere anche l’avido desiderio (da soddisfare a tutti i costi) di un bibliofilo, oppure l’oggetto di ricerca di un bibliografo il quale cerca di ricostruirne la sua storia, individuare chi l’ha scritto, pubblicato e distribuito, rintracciare la biblioteca che ne conserva qualche copia o in quali librerie è possibile comprarlo.

E appunto le librerie sono i luoghi di cui si parla nel volume  pubblicato da Aliberti Editore. Oliviero Diliberto, docente  alla Sapienza di Roma di Istituzioni di Diritto Romano, popolarmente conosciuto come parlamentare e segretario nazionale dei Comunisti Italiani, da qualche tempo recensisce  settimanalmente sulle pagine del quotidiano emiliano “Il giornale di Reggio” e sul portale “Emilianet” le librerie che ha modo di visitare nei suoi continui spostamenti lungo la penisola e nel mondo. “I libronauti” è un viaggio che conduce il lettore a scoprire quei negozi del libro dove per l’autore è stato piacevole entrarvi, trovare la competenza e la cordialità di proprietari e di commessi, comprare opere rare, lasciarsi risucchiare dentro un’atmosfera di divagazione culturale o politica. Per queste ragioni il libretto di Diliberto non può essere scambiato nella classica (e generalista) guida di settore, che si dispiega in un elenco di nomi ed indirizzi, con l’aggiunta di qualche minuta notizia o curiosità. E’qualcosa di assolutamente altro. In prefazione Umberto Eco scrive che Diliberto non si cimenta in una catalogazione di librerie e librai, ma “compie una operazione retorica e dunque persuasiva: ci presenta una esperienza personale chiedendoci di identificarci con i suoi gusti, le sue passioni, le sue scoperte”.

Quello del professore e parlamentare comunista è un pellegrinaggio di amore e passione verso quello oggetto spesso bistrattato che è il libro, è il desiderio di incontrare e conversare  confidenzialmente con librai innamorati del proprio mestiere, è la curiosità di lasciarsi risucchiare dal religioso suono del silenzio che si diffonde nelle dimore dei libri, è frugare fra scaffali per soddisfare una personale natura e “militanza bibliografica”. Ma quante (e quali) sono i magazzini di libri in cui Diliberto ci porta a far visita? Saranno suppergiù un centinaio: si va dalle cinque  modernissime Feltrinelli di Bologna alla minuta ma ordinatissima Tiziano-Il Bastione di Cagliari; dalla Boemi-Trampolini di Catania in cui i libri hanno “un odore speciale come le drogherie di tempo” alla storica Le Monnier di Firenze, che ha riaperto i battenti da soli due anni grazie alla tenacia di un giovane milanese titolare anche della casa editrice Luni; dalle conosciute librerie antiquarie Giuliano Bonfanti  e Rovello di Milano  alle napoletane  Cassetto,  Colonnese e Pironti, alle romane Giulio Cesare, Odradek e Tara; dalla Sellerio di Palermo a quel “gioiellino” che è La libreria di Positano. Inoltre, dalla “piccola e incantevole” La Marge di Ajaccio, dove si organizza il salone del libro napoleonico, alla famosissima Karl Marx Buchhandlung  di Francoforte, fondata nel 1980 da Joschka Fischer, Tom Koenigs e Daniel Cohn-Bendit; dalla libreria  antichissima del Monastero  di San Sergio Maalula in Siria  all’accogliente  Libraria Bertrand  di Lisbona, situata sulla suggestiva via Garrett e dirimpetto al monumento dedicato a Pessoa; dalla Love Placet di Hanoi alla libreria di Salamanca in Spagna che porta il nome del grande cantautore cileno Victor Jara, ucciso durante il regime di Pinochet.

“I libronauti” è un transito verso scoperte libresche sorprendenti, ma allo stesso tempo anche una sosta. Una pausa in quei ristori dell’anima, in quelle chiese laiche, in quelle isole del tesoro che possono essere identificate, ieri come oggi, nelle librerie.

ALIBERTI EDITORE PAG. 202 EURO 10,00.

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