Con l’attuale gestione di Acquedotto Lucano è in corso un deterioramento delle relazioni sindacali sia sulle politiche generali che sulla gestione contrattuale”. A dichiararlo è il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che registra “un arretramento dei rapporti rispetto al passato davvero inconsueto e sorprendente da parte dell’attuale dirigenza di Al che, a distanza di circa due anni dal suo insediamento, non ha avvertito la sensibilità di convocare un solo incontro con i sindacati confederali regionali per discutere di qualità e quantità dei servizi, con i
relativi riflessi sulla situazione di bilancio, nonché di investimenti
e tariffe. Siamo dell’idea che sia giunto il momento di realizzare una
svolta nelle relazioni industriali – sostiene Falotico – aprendo Al a
un confronto aperto e trasparente a tutto campo sia sulle tematiche
generali che sulla gestione del personale”.
Ed è proprio in riferimento alla gestione del personale che lo stesso
sindacato di categoria Femca-Cisl, attraverso il segretario generale
regionale Gerardo Casaletto, sta incalzando da tempo il gestore unico
del servizio idrico regionale “per la risoluzione di diverse questioni
ancora sul tappeto come la corretta applicazione delle mansioni e
delle qualifiche e la gestione non condivisibile dei trasferimenti del
personale che non è in linea con il rispetto puntuale del dettato
contrattuale”.
“Tenendo conto che Acquedotto Lucano è una Spa atipica, poiché a
totale capitale pubblico, riteniamo che sia a maggior ragione suo
dovere aprirsi ad un confronto vero e costante con le parti sociali
che – prosegue Falotico – va esercitato nei modi e nelle sedi
opportune così come ha opportunamente sostenuto la Femca nel corso
dell’ultimo incontro con l’azienda. Come Cisl riteniamo che il vertice
di Al debba convocare quanto prima un incontro con Cgil, Cisl e Uil
dove presentare le linee strategiche del piano industriale e dei
servizi sul quale costruire un confronto franco nel reciproco rispetto
dei ruoli”.