[Articolo di Maria Fasano]

Storia della Basilicata: quattro volumi editi da Laterza curati dalle menti e dalla penna di quattro illustri storiografi lucani: Dino Adamesteanu per il tomo sull’ “Antichità”(1999), Damiano Fonseca per il “Medioevo” (2006), Antonio Cestaro per l’ “Età Moderna”(2000), Gabriele De Rosa per l’ “Età Contemporanea” (2002).

Il progetto di impresa editoriale e culturale, racchiuso in 3000 pagine, fornisce una ricostruzione ampia ed aggiornata della storia della Basilicata. Promotori: la Regione Basilicata e l’Associazione per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’Area Mediterranea.

La presentazione, avvenuta nel Teatro Stabile, è stata moderata dal giornalista Rai Rocco Brancati, con la partecipazione delle autorità regionali: il sottosegretario Giampaolo D’Andrea, il governatore lucano Vito De Filippo, il sindaco di Potenza Vito Santarsiero e i  numerosi studiosi curatori dell’opera. L’idea dell’iniziativa è sorta tredici anni fa e si svolge in concomitanza del bicentenario della città di Potenza, dei 50 anni dalla morte di Nitti e 100 anni dalla nascita di Levi. Giacomo Racioppi fu il primo lucano a dedicarsi agli studi storiografici redigendo due edizioni de ”La storia della Basilicata”: la prima nel 1899 e la seconda nel 1902 con i contributi di Giustino Fortunato e i consensi positivi del filosofo Benedetto Croce. Negli interventi fatti nel corso del convegno ci si è soffermati su tre punti cardine:il recupero della memoria, la proiezione di un’idea della Basilicata che recuperando elementi di continuità e discontinuità guarda al futuro con determinazione, la descrizione dell’identità. Proprio in merito all’identità del territorio lucano si è convenuti che in quanto tale si costruisce giorno per giorno. La storia della Basilicata, caratterizzata da mistioni e  influenze di civiltà diverse, si dipana tra Pitagora e Parmenide, Federico II e i Normanni Svevi fino alla dura lotta contro gli effetti storici dominanti.

Sulla tutela del patrimonio storico e archivistico molte sono state le precisazioni e i doverosi ringraziamenti a storici come Verrastro, Pedio, Calice, Ciasca e Gabriele De Rosa. Quest’ultimo, impossibilitato a partecipare fisicamente alla presentazione, ha inviato un saluto commovente attraverso le sue sagge parole. La Basilicata ha tramutato la fase di chiusura in quella di apertura: cambiamento inteso come identità con un suo futuro e una tradizione storiografica elevatissima. Gli studiosi, attraverso questa corposa opera, hanno consegnato alle nuove generazioni una storia articolata e puntuale densa di un regionalismo storico sensibile alla nuova stagione sociale, attento alle tradizioni e alle innovazioni aperto a fondare nuove socialità e una nuova cultura. Merito dell’intera opera è assegnata, anche, alla lungimiranza del Consiglio regionale, ai contributi finanziari della Giunta regionale che, nella veste di Vito De Filippo,ha sollecitato caldamente alla stesura dei volumi.

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