[Articolo di Francesco Cosenza]

La mostra Mani di donna, in esposizione presso la Pinacoteca Provinciale di Potenza, racchiude nelle tante opere una visione dettagliata del territorio, della creativa ed antica capacità di espressione. Artigianato in mostra, patrimonio nascosto dietro il tempo che si apre a nuove visioni, ad attenzioni rivolte a lontane strade artistiche, sopra le quali, la ricerca di forme espressive ed il gusto vivono il margine.

Significative, sono le presenze di attività artistiche in Basilicata, lungo i canali del tempo, risalgono al 1800, le prime creazioni su materia varia: lino, cotone, creta, vetro, oro, materie divenute caratteristiche descrittive di aree regionali. Passano attraverso le creazioni degli artigiani ( artisti ), le forme e le concezioni estetiche, nate in bottega, privilegiato spazio e sede di origini culturali. Idea e successivamente arte, posta su diversi strumenti di lavorazione connotanti aree, elementi di riferimento nelle ricerche di forme artistiche presenti, le quali consegnano alla cultura parametri temporali e geografici.

Sette, le artiste in mostra in Pinacoteca, sui tanti lavori esposti, riaffiorano dimensioni sfioranti l’antico gusto creativo, le tradizioni delimitano veloci tempi di differenti forme di pensiero, sui vasti orizzonti dell’arte. Sulle fibre e sui tessuti di Annangela Lovallo, sulle quali il fantastico vive la centralità dello spazio, l’ago e il filo disegnano naturali contesti paesaggistici, animali e creature consegnano  piani descrittivi su mondi immaginati e trasferiti su materia. Pensieri rivolti alla storia, raffigurata sui lavori di Caterina Padula la quale, ferma sul tessuto di tende e copritavola, tovaglie, immagini e momenti della tradizione e della memoria lucana. La creta, originaria materia di antiche creazioni sopra la quale, Carmela Capozzi ferma le sue idee contenenti il gusto e i personali parametri di bellezza, crea proporzionate immagine armoniche e simmetriche. Manufatti di terracotta nati in bottega, ruvidi e scabri, gli oggetti di Teresa De Luca ( Rapone), rinnovano la tradizione artigianale della creta in Basilicata.

Atmosfere medievali nella maioliche di Giuseppina Lichinchi, artista potentina, la quale esprime attraverso i suoi lavori la fusione di etnie e culture inserendole in una dimensione globale, miti celtici, vivono la vicinanza con normanni e ladini. L’oro, l’argento e il platino, nelle mani di Manuela Tedesca divengono monili di forme geometriche regolari, illuminati da preziose pietre incastonate negli oggetti, creazioni che vivono il riferimento al naturale spazio circostante. Sono colorati gli oggetti in vetro, ( vetrate quadro), forme personali di arte frutto di avanzate tecniche di vetrofusione e sabbiatura, dalle quali scaturisce il genere figurativo, contenente elementi floreali ed animali, di Carla D’Andrea le opere esposte. Di genere accessorio ed ornamentale, le opere di Carla Bruno ( Filiano ), si aprono a soggettivi ed emotivi piani di interpretazione, il vetro lavorato raggiunge elevati gradi di lucentezza che riflettono sui colori espressi. La mostra Mani di donna, in esposizione fino al 15 Aprile 2007, apre attenzioni rivolte alla antiche forme artistico- artigianali.

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