Potenza, 19 febbraio 2007 – “Sulla vertenza del consorzio agrario c’è una nuova pista che vale la pena di approfondire insieme al governo regionale”. A dirlo sono i segretari generali di Cisl e Fai-Cisl Basilicata, Nino Falotico e Antonio Lapadula, che fanno riferimento al parere espresso dall’ufficio legislativo del ministero delle Riforme in risposta al quesito esposto dalla stessa Cisl circa l’applicabilità ai lavoratori del consorzio agrario del comma 559 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2007 il quale recita testualmente che “il personale proveniente dai consorzi agrari ai sensi dei commi 6 e 7 dell’articolo 5 della legge 28 ottobre 1999 n. 410 e collocato in mobilità collettiva alla data del 29 settembre 2006 può essere inquadrato a domanda presso le Regioni e gli enti locali nei limiti delle dotazioni organiche vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge”.

Nella lettera, che la Cisl ha già inoltrato alla giunta regionale, il ministero delle Riforme precisa che la norma in finanziaria “sembra pertanto riferirsi al complesso dei lavoratori provenienti dai consorzi agrari”, ovvero, “tanto quelli che non rientrano nell’organico aziendale e posti in cassa integrazione, quanto quelli già in servizio al 1 gennaio 1997 e successivamente collocali in mobilità”. Lo stesso ministero precisa che “la data del 29 settembre 2006 non pare essere preclusiva per i lavoratori non rientranti nell’organico aziendale posti in cassa integrazione guadagni straordinaria e non ancora collocati in mobilità”.

“A leggere in filigrana la nota interpretativa – evidenziamo Falotico e Lapadula – sembrano dunque esserci le condizioni affinché la norma venga applicata anche al caso lucano con la ricollocazione dei lavoratori in Cigs negli organici degli enti locali e degli enti agricoli. Il pronunciamento ministeriale rappresenta in ogni caso un segnale di novità che sarebbe opportuno sottoporre ad ulteriori approfondimenti con la giunta regionale poiché sembrano venire meno le perplessità espresse dal dipartimento alle Attività produttive lo scorso 13 febbraio circa l’applicabilità della norma alla crisi lucana. Siamo difronte ad un ulteriore e positivo risultato che è il frutto del lavoro congiunto portato avanti in questi mesi dalla Cisl e dalle altre sigle sindacali, dalle Rsu, unitamente ai rappresentanti lucani nel governo, a partire dal sottosegretario D’Andrea, ai parlamentari lucani e al presidente De Filippo. Ora la palla passa alla Regione Basilicata – concludono Falotico e Lapadula – che è chiamata ad esplicitare con chiarezza la propria volontà politica sulla vertenza”.

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