[Articolo di Carmela Grisolia]

Il 9 settembre ’98 ha scosso profondamente l’intera “Valle del Mercure” e le conseguenze di quel disastroso evento sono, purtroppo, tutt’oggi visibili. In Italia quel giorno si spense un artista senza eguali: Lucio Battisti. Castelluccio, in quella stessa data, perse l’edificio simbolo della sua memoria storica oltre che religiosa: la Chiesa di San Nicola di Mira che nove anni  dopo è ancora inagibile.

Una modesta cappella nata alla fine del 1200 (inizialmente facente capo alla diocesi di Laino Borgo) e ampliatasi alla fine del ‘600, ad opera della famiglia marchesale dei Pescara di Diano, assunse nei secoli le sembianze di una chiesa a  croce romana con tre navate centrale e due cappelle laterali tipiche della tradizione bizantina. Gli Affreschi in stile rinascimentale di Angelo Galtieri da Mormanno, abbelliscono l’arco centrale in cui si trovano diversi decori, vegetali, festoni, angeli, uccelli e i simboli del Santo Patrono Nicola di Mira. L’abside conserva la statua del Santo; nelle pareti laterali tra stucchi e affreschi troviamo due busti, probabilmente dei committenti di Michelangelo Pescara di Diano  e Donna Maria Sersale, marchesi del luogo dal 1682.

Nella cupola in alto troviamo i quattro evangelisti. Nei cappelloni laterali troviamo opere di autori meno importanti, forse locali. Per realizzare l’altare del Signore (intorno al 1700), oltre al pittore Galtieri furono chiamati nella Parrocchia Mastro Giacomo, Antonio Mitidieri di Lauria e come aiutante Carmine di Minco di Castelluccio. Una struttura dal valore inestimabile per la popolazione che da anni aspetta impaziente la riapertura della “Madre di tutte le Chiese Castelluccesi”. Essa conserva intatto tutto il fascino e il mistero della storia del paese, ma, soprattutto, è la testimonianza  del rapporto singolare instauratosi tra i Castelluccesi e il loro Santo Patrono. Il finanziamento già stanziato di circa 750.000 euro da utilizzare per l’impiantistica e il riscaldamento a terra e la pavimentazione più la facciata esterna da solo non avrebbe potuto ridare ai castelluccesi la gioia di rivedere la loro Chiesa Madre, ma come si dice(…?), le vie del Signore sono infinite! Ed è proprio  grazie ad un uomo che ha consacrato la sua esistenza a Dio e che della Fede ha fatto la sua ragione di vita se presto riprenderanno i lavori di restauro della Chiesa.

Infatti, è solo merito della perseveranza, della tenacia  e della determinazione di Don Raffaele Pandolfi  se presto  arriveranno altri 400.000 euro  necessari a dar nuova luce ai decori interni della navata centrale, realizzati per la maggior parte dal pittore Galtieri da Mormanno. Quest’ultimo finanziamento, non ancora definito, si è avuto grazie all’interessamento e agli sforzi congiunti del potere spirituale (Don Raffaele) e potere politico(Comune) castelluccese. Il Parroco entusiasta ha affermato che il Natale 2007 sarà ancora più bello per i fedeli castelluccesi. La comunità, finalmente, riavrà l’amata  e tanto sospirata Parrocchia, si spera  più bella e accogliente di prima.

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