“Le bordate polemiche che da opposte sponde sono state indirizzate contro la legge finanziaria regionale, appena approvata dal Consiglio Regionale, sono palesi esercitazioni di mediocre propaganda politica. E’ a tutti evidente la strumentalità del clima di bagarre che il centrodestra ha tentato di imbastire in Consiglio, con un’aggressività a tratti inaccettabile e con il ricorso ad anacronistiche forme di ostruzionismo, come sono chiaramente pretestuose le recriminazioni di Rifondazione Comunista, che parla di penalizzazioni a danno di lavoratori, disoccupati e piccole imprese, senza per la verità addurre alcuna spiegazione, e che scarica sulla finanziaria regionale tutti i nodi principali delle politiche di sviluppo della Regione, pur sapendo che essi possono essere correttamente affrontati soltanto nella imminente definizione degli strumenti della programmazione economica e comunitaria.

Eppure la buona fede avrebbe dovuto indurre a prendere atto di una serie di misure positive nei diversi settori della vita regionale, come il finanziamento del fondo di coesione ed il sostegno allo sviluppo dell’università, e di alcune scelte politiche particolarmente significative, come quelle contenute nel “pacchetto sanità”, finalizzate a sottrarre il servizio di emergenza/urgenza alla dimensione del precariato, ad introdurre procedimenti di massima trasparenza nei concorsi sanitari e nelle commissioni mediche, a promuovere la partecipazione diretta dei cittadini nei controlli sull’accesso ai servizi e sulla loro qualità. Senza sottacere la decisione intelligente relativa all’Ospedale di Pescopagano che, operando una distinzione tra razionalizzazione delle rete ospedaliera e riassetto del sistema territoriale dell’ASL n. 1, in effetti contribuisce positivamente sia all’una che all’altro. Né vale a sminuire la valenza di tali scelte la rimasticatura polemica dell’annosa questione del riordino di Comunità Montane e Aziende Sanitarie: questione della massima importanza politica, che  esclude però ogni improvvisazione e che esige invece di essere seriamente affrontata nel quadro di quel progetto organico di ridisegno delle istituzioni intermedie, che il governo regionale si è impegnato a proporre.

Certo, non ci sfuggono gli elementi di chiarificazione politica all’interno della coalizione di maggioranza, che il passaggio consiliare sulla finanziaria è tornato ad attualizzare e che non potranno trovare una risposta adeguata se non in una più chiara assunzione dei ruoli che competono a ciascuno, in un più visibile protagonismo politico del baricentro riformista e nella più rigorosa riaffermazione di quel principio di leale corresponsabilità, che è il fattore imprescindibile di un’alleanza che voglia essere né una caserma né un taxi. Peraltro, una chiarificazione politica alta e trasparente all’interno della coalizione è la condizione preliminare per valorizzare al meglio la dialettica delle relazioni politiche ed esaltare le stesse funzioni dell’assemblea legislativa, che -per fare solo un esempio- è nell’interesse di tutti che possa intervenire nel vivo del lavoro di confronto e di concertazione con le forze sociali e produttive che il governo regionale sta proficuamente portando avanti sui temi salienti e più urgenti dello sviluppo regionale. Lasciamo cadere altri argomenti, taluni vistosamente incoerenti, come quelli di dissociazione dalle disposizioni della finanziaria nazionale, altri assolutamente provocatori, come l’irridente riferimento alla fase costituente del Partito Democratico e le gravi, quanto gratuite, allusioni a non meglio specificati gruppi affaristici che terrebbero sotto assedio il sistema politico regionale.

Ci limitiamo ad osservare, sul primo punto, che il futuro Partito Democratico ha bisogno dell’impegno e della preoccupazione di chi vi ha interesse e può fare benissimo a meno di attenzioni e premure non richieste; e, sul secondo, a rimarcare che chi ha da dire chiami le cose con il loro nome e denunci, se del caso, circostanze e responsabilità, senza sollevare polveroni indistinti che finiscono per investire tutto e tutti. Siamo convinti che la politica regionale debba e possa stare al di sopra di ogni sospetto e di ogni veleno. E’ venuto il tempo che essa difenda a viso aperto la sua limpidezza tanto dagli opportunisti quanto dai detrattori, reagisca con forza ad ogni episodio di degrado e ad ogni azione di discredito, tenga alta la guardia contro ogni forma di degenerazione o di appannamento morale e  recuperi tutto il prestigio che merita agli occhi dei cittadini che continuano a dare fiducia ai soggetti ed alle istituzioni della democrazia”.

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