[Articolo di Mattia Tufariello]

In tale contesto è stato presentato a Lavello un dvd intitolato “Acqua a Lavello tra natura e storia”, che illustra, con relativi cenni storici, tutte le risorse idriche presenti nell’ agro di Lavello. Il dvd è stato realizzato dal Tavolo della Pace del centro dauno, con diverse collaborazioni, tra cui il Consorzio di Bonifica Vulture/Alto-Bradano.

Certo, le fontane in sé possono non fare notizia, possono al limite interessare qualche mente appassionata di storia, come quella di Antonio Rosucci, che nella presentazione commentava le foto presenti nel dvd, scattate da Enzo Nesta, raccontando la storia delle fontane e il loro utilizzo nei tempi. In sé le fontane non sono una notizia, ma se pensiamo che Lavello vive soprattutto di agricoltura, ergo di acqua, il lavoro presentato risulta così interessante.
Si conoscono i problemi legati alla desertificazione e alla mancanza di piogge nel Meridione, e queste fontane, molte, è da dirsi, ora inutilizzate, forse un giorno scompariranno del tutto, verranno rinvenute forse come rovine, un giorno. Allora perché non tenerne in vita la memoria, che non è solo memoria di una struttura da cui sgorga una sorgente, ma di un vissuto sociale che si è andato evolvendo nei tempi? Vi sono, ad esempio, fontane risalenti al periodo fascista, altre ancora precedenti, anche se non più in uso, ovviamente. Da segnalare la bellissima Fontana Barca, sul fiume Ofanto. Ancora una volta è stato il Tavolo della Pace, presieduto dal prof. Enzo Nesta, a promuovere e realizzare l’iniziativa.

Presente ovviamente il Sindaco Di Noia, poi Antonietta Botta, Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, in abiti informali, per così dire. Si è discusso della memoria storica, della valorizzazione del territorio e, com’ è nelle intenzioni, e si potrebbe dire negli ideali del Tavolo della Pace, dell’ambiente, in nome di uno sviluppo ecosostenibile.
Da citare l’intervento della Botta, che ha richiamato all’attenzione dei presenti la situazione dell’Africa, per quanto riguarda la gestione dell’acqua, soggetta, a suo dire, a nocivi processi di privatizzazione. Da riportare inoltre una riflessione del prof. Nesta, il quale ammonisce la comunità di uno scarso rispetto dell’ambiente in cui vive, come se lo spazio fuori dell’abitazione domestica “fosse di qualcun altro”. Il pubblico è intervenuto con alcune domande alle autorità presenti, soprattutto al Sindaco Di Noia, e qualcuno ha “approfittato” del clima poco istituzionale per fare il suo comizio personale.

Cancellerà la desertificazione anche il ricordo di come si viveva un tempo? Quale futuro avrà l’economia agraria? Di cosa vivranno le future generazioni? L’ ambiente si ricordi che è soggetto alle mani dell’uomo, quindi qualcuno deve assumersi le responsabilità della desertificazione e delle sue conseguenze.

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