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Giù le mani da Caino

Saddam è un volto e un tiranno, un simbolo di potere ma soprattutto un uomo che ancora una volta continua a dividere ‘il mondo dalla propria umanità: a dispetto di tutto la morte ha sempre lo stesso valore, una sola non pesa meno di cento. Attualmente in tutto il mondo sono 74 i paesi in cui vige la pena di morte, 28 quelli che l’hanno abolita da più di 10 anni, 9 quelli che la mantengono per casi eccezionali e 89 quelli in cui è stata abolita per tutti i crimini. I numeri parlano chiaro, la strada verso il completo innalzamento della dignità umana e al progressivo sviluppo dei diritti suoi è ancora lunga. È  proprio per questo che ogni giorno paesi come il nostro, liberi da questa condizione di oppressione mascherata da giustizia, lottano contro una delle troppe minacce al “diritto alla vita”.
Su iniziativa del Presidente del Gruppo regionale de “L’Italia di mezzo”, Antonio Di Sanza, cofirmatario il consigliere dello stesso gruppo politico, Antonio Flovilla, è stato depositato, presso la segreteria del Consiglio regionale, un ordine del giorno a sostegno della moratoria sulla pena di morte.

“La situazione della pena di morte nel mondo – dichiara Di Sanza – è radicalmente e favorevolmente cambiata negli ultimi dieci anni. La tendenza ad un abbandono della pena di morte trova conferma anche nel fatto che diminuisce ogni anno non solo il numero dei Paesi mantenitori, ma tra questi anche quello di coloro che la praticano effettivamente”. “Di fronte a tale realtà e considerata l’attenzione ed il rinnovato interesse della politica e della stampa internazionale sul tema – affermano Di Sanza e Flovilla – abbiamo ritenuto opportuno che anche la nostra Regione si esprimesse a sostegno di un’azione governativa tesa a raggiungere una moratoria universale delle esecuzioni capitali stabilita dall’Assemblea Generale dell’ONU, in attesa dell’abolizione mondiale e totale che, evidentemente, potrebbe salvare migliaia di condannati a morte. Non solo quelli di cui tutti sanno e si preoccupano, ma anche gli innominati e i dimenticati della pena di morte, i detenuti nei bracci della morte di regimi autoritari e illiberali che muoiono ammazzati nel silenzio e nell’indifferenza generali”.

“Pertanto – conclude Di Sanza – con un ordine del giorno, abbiamo chiesto alla Giunta regionale di impegnarsi a sostenere una risoluzione ‘per la moratoria delle esecuzioni’ in vista della completa e definitiva abolizione della pena di morte e ad inviare la deliberazione del Consiglio all’Assemblea Generale dell’ONU, al Governo italiano ed a tutti gli organismi nazionali ed internazionali direttamente interessati affinché contribuiscano, con la propria autorevolezza, a raggiungere tale ambizioso obiettivo”.

[Articolo di Tatjana La Paglia]