[Articolo di Mattia Tufariello]

La sala del Centro Sociale “Di Gilio” era gremita in ogni angolo di bulgari, la comunità più folta, rumeni, tunisini, ucraini e albanesi. Vi erano presenze italiane. Si deve notare, però, di età avanzata. Quasi assenti, ancora una volta, i giovani. La serata, organizzata dallo Sportello per gli Immigrati, dal Tavolo della Pace e dal Comune di Lavello, in collaborazione con la Regione Basilicata, ha visto alternarsi canti, balli, cerimonie sacre e cibi a noi pressoché sconosciuti. Vi è stata un’esibizione canora, prima del climax danubiano, di artisti locali, che hanno intrattenuto il pubblico con canzoni napoletane, che sono quelle che meglio esprimono forse la nostra tradizione. Letture di poesie in ucraino, a cui ha partecipato con passione anche Enzo Nesta, Presidente del Tavolo della Pace, e poi via al clou della serata, offerto dalla comunità bulgara.

Una sensualissima danza del ventre, che ha coinvolto non poco i presenti, e poi la rappresentazione di una tradizione natalizia bulgara; si ricordi che il 7 gennaio si festeggia il Natale ortodosso. Un istrione di nome Pietro, in costume tradizionale, faceva le veci di colui che a Natale benedice le case in cambio di cibarie. Si sono udite preghiere, benedizioni, in bulgaro, col sottofondo di una musica natalizia di quelle località. Si è ballato poi l’Orò, la danza tradizionale bulgara, che ha coinvolto molti dei presenti in sala, tra cui si è notato il Sindaco di Lavello, dott. Gennaro Di Noia. Un’occasione per stare insieme certo, sottolineano la responsabile dello Sportello per gli Immigrati di Lavello, e la mediatrice culturale bulgara, ma che non vuole dimenticare i problemi che per un paio d’ore in questa occasione sono stati accantonati: il lavoro, la scolarizzazione, il rinnovo dei permessi di soggiorno. Tutti problemi cui lo Sportello cerca di far fronte.

La politica, pur presente, nelle vesti del Sindaco Di Noia, si è riscaldata al fuoco dell’est popolare, con canti e balli che ci fanno non dimenticare la politica, ma viverla in maniera differente dalla nostra. Forse ci stiamo solo sbagliando, forse non è politica, ma solo un ballo, solo un sudore, differente dal nostro, che le comunità chiuse, qualora si chiudessero ancora di più, non riescono ad accettare come umano, simile. Forse è stata solo una festa, ma molta della Lavello che si dichiara aperta di mente, tollerante, “di sinistra”, non era presente, e ciò dispiace, anche perché almeno il palato avrebbe gustato la diversità culturale, con del cus-cus o del kek rumeno offerti a fine serata, insieme ad altre pietanze.

0 Comments

Leave a reply

©2024 Associazione Promozione Sociale Lucanianet.it - Discesa San Gerardo 23/25 85100 Potenza CF 96037550769 info@lucanianet.it