Essa non è una identità geopolitica di oggi, è nata tanto tempo fa e si sviluppò sulla base di valori quali la democrazia, la tolleranza, la libertà e la cultura. Nel passato si estendeva dalla Porta di Ascea fino alle Tavole Palatine di Metaponto, dal Promontorio di Capo Palinuro fino alla foce del Basento sullo Ionio. Un grande Parco di Pensiero, così potrebbe intendersi la Grande Lucania che ebbe vita e sostanza nella Magna Grecia con la scuola pitagorica di Heraclea e la scuola eleatica di Velia: due facce di quella medaglia che è la storia della civiltà mediterranea. Ciò durò per secoli. In seguito i confini della vecchia Lucania furono modificati a tavolino nel 1806 da Giuseppe Bonaparte che con un colpo di mano cancellò secoli di storia dividendo l’antico territorio, cosa mai metabolizzata dalle popolazioni. Infatti, periodicamente, da parte delle genti lucane e cimentane, si riaccendeva l’ esigenza e la volontà di un ritorno alla vecchia realtà geografica. Oggi ancora una volta si ripresentano sul territorio lucano e campano le istanze popolari che riaprono un contenzioso antico e vanno nella direzione della Grande Lucania. La realizzazione di questo progetto deve comunque passare solo attraverso la mobilitazione spontanea delle popolazioni locali. Le iniziative che si stanno sviluppando hanno, quindi, il fine di tenere alto il livello di guardia su un grande tema socio-culturale. Si trovino allora i luoghi opportuni: le sedi consiliari, le associazioni culturali dove liberamente sviluppare dibattiti come quelli di oggi e dove si possano discutere le iniziative ed i progetti partendo dal presupposto di tenere in piedi le buone relazioni esistenti tra Basilicata e Campania.
Per quanto ci riguarda, candidiamo alla discussione il progetto “La Grande Lucania: la Regione dei parchi”. La Basilicata per la particolarità dei suoi ambienti e paesaggi ha attualmente il 30% del suo territorio sottoposto a regime di protezione ambientale con il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, quest’ultimo rappresenta la cerniera di connessione tra il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Parco Nazionale del Pollino. Tanto premesso la naturale aggregazione di questi tre parchi costituirebbe la più vasta area protetta dell’Europa Occidentale, avvalorando anche i principi su cui si basa Rete Natura 2000 che è un sistema coordinato e coerente di aree destinate alla conservazione della diversità biologica oltre a perseguire obiettivi di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali ( acqua, energia, suolo) e promozione di attività economiche compatibili quali l’agricoltura e il turismo. L’aggregazione istituzionale dei tre parchi costituirebbe pure l’approdo coerente, a coronamento di una fervida stagione ideale in atto, di un riconoscimento giuridico- amministrativo di un’area geografica che si identificherebbe con la Grande Lucania di una volta”.