E’ quanto sostengono in una dichiarazione congiunta i capigruppo consiliari del Pdci alla Regione, Giacomo Nardiello, e alla Provincia di Potenza, Raffaele Soave, sottolineando “la positività anch’essa simbolica del contributo per i giovani neolaureati del paese”. Nardiello, in particolare, ha ricordato che uno dei recenti atti del Consiglio regionale della Basilicata è stato quello dell’approvazione del provvedimento di “Disciplina di applicazione del Fondo di coesione interna per la gestione associata dei servizi”, istituito con la legge finanziaria del 2002 per assicurare forme di sostegno finanziario ai piccoli Comuni delle aree interne, per una spesa complessiva di 4,3 milioni di euro per il 2006, quasi triplicata rispetto al 2005. “Si è trattato – ha spiegato Nardiello – di un atto importante al quale vanno fatti seguire altri provvedimenti. I Comunisti Italiani – ha aggiunto – sosterranno in tutte le sedi politico-istituzionali la proposta di legge Realacci per garantire la “sopravvivenza” dei centri minori che, in Basilicata, sono la grande maggioranza dei municipi”. “La proposta – ha aggiunto Nardiello – che ricalca quella della precedente legislatura, alla cui definizione hanno contribuito anche deputati del Pdci, ha come finalità principale quella di fermare il processo di abbandono delle zone interne più disagiate, favorendo la realizzazione di una rete di servizi e di iniziative di sviluppo che rendano meno problematica la permanenza delle popolazioni e che, in tal modo, determinino le condizioni per contrastare i rischi connessi all’insufficiente presidio del territorio”.
“I Consigli Regionale e Provinciale – hanno affermato Nardiello e Soave – dovranno, inoltre, adoperarsi per favorire la costituzione delle Unioni dei Comuni che, nel rispetto del principio di sussidiarietà e di cooperazione istituzionali, e attraverso la gestione associata di servizi e funzioni dovranno svolgere funzioni e compiti per promuovere e concorrere allo sviluppo socio-economico del territorio, anche favorendo la partecipazione dei soggetti pubblici e privati alla realizzazione di strutture di interesse generale compatibili con le risorse ambientali e favorire il miglioramento della qualità della vita della propria popolazione per rispondere più appropriatamente alle esigenze occorrenti al completo sviluppo della persona. Solo attraverso l’unione i centri minori lucani potranno salvarsi e con essi si salverà l’identità culturale delle nostre comunità”. Piccole iniziative e gesti simbolici che di sicuro aprono il nuovo anno con un carico di nuove speranze che le “grandi promesse” venute dall’alto non sono ancora state in grado di darci.
[Articolo di Tatjana La Paglia]