[Articolo di Francesco Cosenza]

Si sovrappongono, alla poca distanza esistente, tra gli occhi e le mani degli artisti, intrecci narrativi resi dalla esigenza descrittiva artistica che, lascia spazio al dettaglio, al naturale e allo spontaneo desiderio conoscitivo ampio, che, coinvolgono storia, consuetudine, abitudine, normalità. Diverse interpretazioni, suggerite dagli occhi dei visitatori renderanno precisa consapevolezza del concetto soggettivo di Realismo, molti dei quadri, presenti nella mostra Realidad, di vicina stagione artistica, raffigurano in un quasi fotografico universo espressivo, la “registrazione” di attimi del tempo contemporaneo che si ferma, descrivendo l’ordinario vivere quotidiano.

Pitture sospese tra la visione e la raffigurazione, si colgono, nei dipinti appartenenti alla seconda metà del Novecento artistico spagnolo, catture di momenti legati spesso ad elementi naturali dove, il dettaglio assume un primario affermarsi sul vasto, interpretativo spazio soggettivo.
Trasferimenti intimi, legati ai luoghi nativi degli artisti, comunicano o lasciano intravedere, attraverso scorci anche minimi, l’importanza storica degli interni domestici, le luci, il movimento di figure, gli spazi naturali e floreali, aprono esplorazioni conoscitive dell’idea che l’artista ha della realtà. Significati celati dietro l’apparente normalità degli oggetti, nascondono letture del tempo e idee sulla società, il realismo si cala in contesti lavorativi, in spazi emotivi personali, dipinge le fragilità dell’uomo, provato dalla guerra, descrive il lavoro contadino.
La fotografia, nuovo “occhio” attraverso il quale, come ricorda nel suo intervento la dottoressa Mariadelaide Cuozzo (Università degli studi della Basilicata ), il Realismo conosce una nuova luce che, descrive le ombre della storia.

Appartengono alla Germania nazista, o all’Italia fascista, crudi frammenti di vita posti su tele, registrazioni oggettive della realtà e, successivamente riletture del rapporto uomo-natura, il vivere la velocità del nuovo tempo che passa sulle strade asfaltate, che, come Amalia Avia nel suo dipinto (Ministerio de fomento) raffigura, ospitano passaggi meccanici. La purezza dell’approccio sulla realtà, privata di filtri condizionanti la percezione, si serve del multimediale, la più vicina generazione di artisti che, esplora anche attraverso il cinema, strumento conoscitivo ed emotivo immenso, la visione e l’idea sul reale, vissuta in maniera sempre più nitida. Appartiene ai primi anni del Novecento la stagione arte-fotografia che avvicina contemporanei elementi fotografici alle creazioni pittoriche, soggettive letture del tempo. Ricorda Gaia Salvatori (Università di Napoli), nella sua relazione, toccante secoli di esplorazione ed espressione artistica, l’importanza del particolare nella sua luce e nella sua forma, spesso nascosto nei dipinti, le idee che diventano quasi perfetta rappresentazione del reale, che nel dipinto di Magritte bene esprime il senso della lunga ricerca, infatti: “This is not a pipe”.

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