[Articolo di Mattia Tufariello]
Hanno aperto e chiuso la serata esibizioni musicali, a cura di una locale scuola di musica. Da sottolineare i Gospel di apertura, eseguiti dallo Young Chorus, che andavano a richiamare, con i testi, valori religiosi, cristiani, cui il CIF è da sempre legato. Dopo brevi interventi di esponenti locali dell’associazione, ha preso la parola Lina Mirabile, pugliese, membro del consiglio nazionale. Questa ha ricordato il ruolo, se vogliamo anche politico, del CIF, all’interno delle Istituzioni, sottolineando come la presenza delle donne, anche in politica, appunto, non debba, in Italia, essere oggetto di pregiudizi, come tutt’oggi avviene. Rivendica una maggiore partecipazione femminile alle cariche più alte dello Stato, nonché una loro partecipazione attiva al CIF stesso, non per protagonismo, ma per dare una voce significativa al gentil sesso, e perché questa voce sia ascoltata, perché l’emotività femminile sia un punto fermo nella società, ed inoltre un viatico risolutivo dei diversi malanni di cui la società contemporanea è affetta.
Ha ricordato, dunque, come il CIF, nato in Italia nel 1944, sia stato attento, seguendo i valori cristiani che lo contraddistinguono, a problematiche serie, legate a fenomeni di sottosviluppo socio-culturale, come lo sfruttamento della prostituzione. D’ altronde, basta vedere l’attività svolta dal ramo locale dell’associazione, impegnata su più fronti, sociale, religioso, culturale. Si ricordi che non molti giorni fa si è tenuto a Lavello un incontro che aveva come tema la diffusione dell’alcool tra le giovani generazioni.
L’educazione cristiana alla democrazia e all’equità sociale è un punto fermo del CIF, che cerca di agire, anche all’interno delle istituzioni, a livello laico, con interventi formativi mirati al sociale. “Come si può rimanere passivi di fronte al cambiamento incombente e repentino che investe la nostra società? Possono le donne essere la vera risposta a un mondo che va sempre più veloce?”: queste le domande che il CIF, per bocca della Mirabile, si pone, cercando nella partecipazione non protagonistica, si ripete, delle donne, a questa “missione”, una risposta attiva ai problemi che attanagliano il nostro vissuto sociale.
Tra abiti eleganti e un italiano si direbbe corretto, la serata è andata via con le note armoniche di un pianoforte ed un violino.