“Diciamo basta alla concertazione simulata del governo regionale e alla persistente latitanza della classe imprenditoriale lucana”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, intervenendo all’attivo regionale della Fim-Cisl che ha riunito stamane a Melfi oltre 150 delegati in vista dello sciopero generale di otto ore del prossimo 7 dicembre.

Il leader della Cisl ha osservato che “il progressivo degrado del sistema industriale lucano non ha risparmiato neppure il settore metalmeccanico. I segnali di ripresa che interessano l’universo Fiat non traggano in inganno – ha ammonito Falotico – Dalla nota rapida presentata stamane emerge con nettezza la situazione di un settore che, eccezion fatta per il gruppo torinese, presenta gli stessi sintomi degli altri comparti industriali: nanismo dimensionale, bassa propensione tecnologica, scarsa capacità di innovazione e internazionalizzazione, delocalizzazione produttiva e conseguente perdita di posti di lavoro. Le stesse previsioni rilasciate oggi da Unioncamere confermano un quadro economico sostanzialmente contraddittorio”.

Secondo Falotico “per rimettere in sesto un sistema industriale sull’orlo del collasso non basta l’aspirina, ma serve una robusta cura ricostituente fatta di politiche industriali serie da negoziare con le parti sociali e non solo nei segreti vertici domenicali”. Falotico ha anche ricordato che “alla base dello sciopero generale del 7 dicembre c’è una piattaforma che non si limita alla sterile rivendicazione ma propone in modo responsabile un percorso partecipato e un pacchetto di proposte di politica industriale che vanno in direzione di una modernizzazione strutturale del nostro sistema produttivo”.

Infine, una stilettata “a certi ambienti della maggioranza che in perfetto stile cerchiobottista da un lato non perdono occasione per magnificare l’operato dei governi di centrosinistra e dall’altro sposano senza timore di contraddizione la mobilitazione generale del sindacato. Se le ragioni del sindacato, come sostengono, sono condivisibili, è lecito attendersi il pieno e coerente sostegno nelle sedi istituzionali alle proposte finora inascoltate di Cgil-Cisl-Uil, a partire dalla ripresa di una seria fase di concertazione”.

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