Donato Vaccaro non è solo una vittima, un nome che si somma ad altri, un dolore che si aggiunge a quello di molte famiglie, un numero che aggiorna una lista già troppo lunga, ma è anche un “perché”. Una domanda che si fa spazio con forza nelle nostre menti e che pretende una risposta. “Perché?”

Nei giorni scorsi, come emerso da una nota, il circolo di Potenza di Rifondazione comunista, insieme al Prc potentino si sono mobilitati per far luce, il prima possibile, su una delle tante drammatiche vicende che ogni giorno ci colpiscono prima di tutto come uomini e poi come cittadini di un Stato in cui, per definizione, vige una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma dalla teoria alla pratica il passo è lungo e l’unica cosa di cui siamo “praticamente” certi è l’accentuata precarizzazione delle condizioni di lavoro e un cattivo funzionamento dei vari enti ed organismi incaricati della vigilanza sulla sicurezza. Una situazione infelice che mette in ginocchio oltre alle speranze di un Paese, anche la legge 626 in cui sono dettate precise norme e responsabilità che, sempre in teoria, dovrebbero impedire infortuni o incidenti, ma soprattutto garantire che chi lavora non possa perdere la vita.

Una nota, insomma, che oltre a chiarire le dinamiche di un “fatale incidente”, speriamo che possa anche sollevare la polvere che si è ammassata sulle nostre coscienze e sulla ricerca continua di guadagno e massimizzazione di profitto a tutti i costi.

[Articolo di Tatjana La Paglia]

0 Comments

Leave a reply

©2024 Associazione Promozione Sociale Lucanianet.it - Discesa San Gerardo 23/25 85100 Potenza CF 96037550769 info@lucanianet.it