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Il lavoro che uccide

A Potenza l’ennesimo caso di “ordinaria amministrazione”. Un uomo muore sul posto di lavoro. La guerra al lavoro non riesce a trovare pace nel nostro Paese. Una condizione di disagio totale che ci vede prima arrancare per un impiego, poi fare di tutto per mantenerlo ed infine, come se non bastasse, continuare a lottare per la “sopravvivenza” e purtroppo non solo in senso figurato. I disagi sono sempre maggiori, le condizioni costantemente precarie e il bilancio delle “vittime del lavoro”, in crescente aumento. Solo in Basilicata, infatti, tra il 2003 e il 2005 il numero degli incidenti sul posto di lavoro, ammonta a più di 21mila, all’incirca 6.878 di cui 62 feriti permanenti e 12 morti solo nel 2006, ma il fatto più grave è che l’ascesa all’orrore sembra non volersi placare. Risale a pochi giorni fa, infatti, l’ultimo tragico incidente che ha visto la morte di Donato Vaccaro, operaio di Potenza. L’ennesima disgrazia come direbbe qualcuno, un’ulteriore beffa del destino come la definirebbe qualcun altro, ma se proprio vogliamo dare il giusto nome alle cose, dobbiamo ammettere che ci troviamo di fronte ad un altro caso di cattiva salvaguardia delle condizioni lavorative.