[Articolo di Eugenia Massari]
Già durante le riprese di The Passion, girava a Matera la voce che il regista, interessato al brigantaggio, fosse rimasto incuriosito dallo spettacolo che ogni estate anima il bosco potentino della Grancia – debitamente cementificato con un anfiteatro ed un’area parcheggio – . Adesso però, sembrerebbe proprio che Mel Gibson sia intenzionato davvero a tornare a girare a Matera.
La notizia, ha avuto in questi giorni l’onore della cronaca anche, e soprattutto, per via del forte impatto pubblicitario che l’industria del cinema ha sui Sassi. Questa volta la location dovrebbe essere quella del territorio materano, tra cui Craco e Aliano, per una storia di brigantaggio, alla cui suggestione avrebbe contribuito – pare- il testo di Salvatore Scarpino, La guerra cafona. Se il progetto di andrà fino in fondo, questa storia riprenderà quell’interesse per la ribellione e la resistenza, già rappresentati da Braveheart (1995). La notizia del ritorno in Italia di Mel Gibson è stata lanciata il 22 ottobre scorso da Androkronos e Ansa, ed era già apparsa in quei giorni sul Messaggero di Sant’Antonio (Padova), mentre la stampa meridionale la ha ripresa nei giorni scorsi, in concomitanza con la prossima uscita del lavoro del regista, Apocalypto. Del resto anche con The Passion Gibson seppe far parlare di se, creando un fortissimo trampolino di lancio per il suo lavoro. Già da questa estate giravano voci sul suo prossimo progetto: si è addirittura parlato su Cinemotore del 12 luglio di una specie di colossal su Lorenzo il Magnifico, e l’anno scorso, il The New York Post pubblicò la notizia che Gibson avrebbe realizzato un film su Giovanni Paolo II.
Quest’ultima notizia troverebbe in effetti conferma nella presenza del regista a Muro Lucano, in provincia di Potenza, proprio nello stesso periodo. In un clima di forte riserbo, il suo elicottero privato atterrò nel campo sportivo del paesino. Come in una canzone di De Andre’, carabinieri in alta uniforme lo accompagnarono in un luogo del paese, che rimase anch’esso segreto. Solo dopo alcuni mesi si seppe che l’elicottero privato, era proprio quello del regista. I gendarmi, con i pennacchi e con le armi, lo avevano accompagnato ad un incontro con il Monsignor Mennonna, nominato vescovo da Papa Pio XII, ed uno degli ultimi vescovi ancora in vita ad aver partecipato ai lavori del Concilio Vaticano II. A questa prima intervista, che indagava i rapporti tra ebrei, cattolici e luterani negli anni del Concilio, è poi seguito un secondo viaggio per alcune riprese del paese dall’elicottero. In realtà, Gibson non si era fatto mancare nemmeno l’idea di un film sui Maccabei e la loro sanguinosa rivolta contro il re Antioco I, in risposta alle polemiche che la comunità ebraica statunitense aveva mosso al regista, in relazione alla lettura che del Vangelo era stata fatta in The Passion.
Di certo, rimane l’interesse di Gibson per i soggetti e le ambientazioni storiche, segno di romanticismo e potere immaginifico, e l’ adesione al cristianesimo degli ambienti conservatori statunitensi, cui Gibson continua a riferirsi. Nonostante le sue ultime polemiche contro la missione americana in Iraq.