[Articolo di Tatjana La Paglia]
Quella del rione Bucaletto è una realtà che impressiona ma che purtroppo non ha più la capacità di stupirci. A distanza di 26 anni dall’ultimo terremoto che ha letteralmente “colpito” la cittadina lucana, molte famiglie vivono ancora in una situazione di totale precarietà, privi della solidità fisica e non solo, di una casa che, in una società dichiaratamente avanzata come la nostra, non può o almeno non dovrebbe, mancare.
Ma la realtà è ben lontana dall’idea e di questo ne sono consapevoli i numerosi nuclei familiari che in Basilicata, come in tantissimi altri centri d’Italia colpiti da calamità naturali differenti, vivono il disagio e la sofferenza che eventi imprevisti e incontrollati, come un terremoto, possono dare. Se da una parte, però, il destino non è benevolo, dall’altra è necessario far notare che anche le autorità del nostro paese, non spiccano per impeccabilità e sostegno.
“Le rassicurazioni che il sindaco Santersiero –infatti- ha dato pochi giorni fa agli abitanti di Bucaletto, dichiarando che l’ultimo prefabbricato potrebbe essere demolito entro 7 giorni, non ha sicuramente rallegrato coloro che vivono da troppo tempo in condizioni di estrema precarietà”. Questa è la dichiarazione fatta dal consigliere regionale e coordinatore cittadino di Forza Italia, Sergio Lapenna, al termine della visita del Primo cittadino nella “cittadella” sorta dopo il terremoto.
“Ha più volte sbandierato l’avvio dei lavori di riqualificazione del rione – ha aggiunto La penna – sta seguendo una fase realizzativa molto lenta e, comunque, limitata alla costruzione di poche unità abitative la cui futura disponibilità potrà in parte, solo alleviare, ma non risolvere i disagi di quelle famiglie, costrette ad adattarsi nei prefabbricati perché impossibilitate ad acquistare o affittare una casa, per gli esorbitanti costi in città”. “Per queste famiglie – sostiene ancora l’esponente di Forza Italia – l’assegnazione di un alloggio vero e proprio resta ancora un miraggio visto che, per ammissione dello stesso sindaco Santarsiero, l’eliminazione definitiva dei prefabbricati sarà possibile solo se giungerà un nuovo finanziamento di ulteriori 50 milioni di euro”.
Uno scenario sconfortante, insomma, che non ci rincuora affatto sul modo in cui, lo Stato e le Istituzioni competenti, sostengono quella fetta di popolazione che, maggiormente necessita di aiuto, e soprattutto, non incoraggia chi in quelle strutture provvisorie è costretto a viverci.