Apprendiamo l’importante notizia da un interessante articolo del sociologo Antonio Bavusi pubblicato da Totem, il mensile di attualità, costume e società della regione Basilicata. La speciale Commissione dell’Unesco, incaricata di vagliare le diverse richieste pervenute da tutto il mondo, dovrà pronunciarsi in proposito, dopo aver valutato i parametri di eligibilità del sito.
Proprio a Notarchirico e Loreto sono stati rinvenuti i più antichi resti umani presenti in Italia riferibili all’homo erectus che qui avrebbe cominciato a costituire le prime comunità stabili in grotta. Questo risultato si deve prevalentemente alle ricerche del team del Prof. Marcello Piperno a cui la nostra Associazione non può che esprimere gratitudine per l’impegno profuso in questi anni di duro e difficile lavoro. In particolare, si legge su Totem, proprio a Notarchirico è stato rinvenuto un femore destro di quella che può essere chiamata la “Lucy venosina” che da studi eseguiti dall’Istituto di Peleonotologia Umana di Parigi risalgono ad oltre 300.000 anni fa.
Accademia Kronos accoglie la segnalazione come una risposta di un territorio ricco di risorse naturali, così come l’intera regione, ma che non sempre compreso dalle istituzioni che dovrebbero favorire opportunità per i giovani spesso emarginati nella precarietà mentre la valorizzazione di questi luoghi è frenata da logiche assistenzialistiche. Venosa ha la grande possibilità di potenziare la sua immagine di città d’arte attraverso l’incentivazione dell’imprenditoria locale e con la creazione di “servizi culturali di qualità”, potenziano e valorizzando le realtà giovanili, oggi costrette ad emigrare. Per potenziare le risorse territoriali è necessario creare sistema tra il mondo della politica, dell’associazionismo e dei cittadini attraverso la condivisione e la partecipazione alle scelte.
Il contributo che tutti possono dare per rompere l’isolamento di Venosa è quello di riappropriarsi dell’ identità culturale e territoriale che fanno di Venosa una “città della storia” umana. Solo attraverso un processo virtuoso di crescita culturale è possibile raggiungere lo sviluppo consapevole del territorio venosino, che Accademia Kronos auspica diventi Patrimonio mondiale dell’Umanità.
