[Articolo di Tatjana La Paglia]
Una finanziaria che più che risollevare le sorti del Paese, sembra gravare su quelle del Sud. La ben nota situazione precaria di molti comuni, i famosi ritardi nella soluzione di faccende burocratiche, le incontrollate fatiche per la conquista di fondi a sostegno di sviluppo sociale, recupero del territorio, formazione e crescita, non bastavano al nostro governo.
Dal passato al futuro, dalla cultura alla ricerca, dalla ricostruzione al risanamento, la legge Finanziaria 2007, per la Basilicata è tutta da rivedere.
Una serie di punti che non collimano affatto con le reali esigenze lucane. Una regione a cui viene negata la possibilità di “risanare” problemi del passato e investire sulle generazioni future.
Incerti i finanziamenti di 300 milioni di euro l’anno per le prossime tre annualità, nella ricostruzione dei comuni colpiti dai terremoti del ’80, ’90, ’98. Nessun proposito di stanziamento previsto negli art. 138 e 139 che, contengono giustamente, riferimenti per le regioni Molise, Marche ed Umbria, ma ignorano completamente, la difficile situazione che le casse di numerosi altri comuni, colpiti da eventi sismici, si trovano ad affrontare.
Nulle le prospettive future sulla ricerca e lo sviluppo del Polo materano dell’Università degli studi di Basilicata, che vede il divieto sino al 2009 di istituire nuove facoltà nelle sedi universitarie diverse da quelle legali ed amministrative. Le parlamentari lucane di Rifondazione Comunista, la senatrice Anna Maria Palermo e la deputata Angela Lombardi, si sono immediatamente attivate affinché si possano escludere dal divieto le facoltà già autorizzate/deliberate e che, come nel caso della Basilicata, sono sostenute da impegni finanziari concreti. Ma anche per la facoltà di Scienze della Formazione di Matera, già deliberata dal Miur, la situazione è dura.
Crescenti sono, invece, le proteste da parte di artigiani e di piccole-medie imprese, come affermato dalla Cna, Confesercenti, Confartigianato e Confcommercio di Matera, che per il prossimo 30 ottobre, si incontreranno a Roma per definire eventuali azioni sindacali. Inoltre a livello provinciale, le Organizzazioni del commercio e dell’artigianato, così come preannunciato, hanno chiesto ed ottenuto la convocazione di un consiglio della camera di commercio per il prossimo 27 ottobre in cui affrontare e dibattere le spinose disposizioni poste dalla Finanziaria per il 2007 nei confronti delle PMI.
Una finanziaria, insomma, che sicuramente fa parlare di se, con la speranza che oltre alle case italiane, se ne continui a discutere anche in Parlamento.