“Abbiamo da alcuni mesi, anche su sollecitazioni di organizzazioni ambientalistiche, in particolare Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), Enti Locali e Organizzazioni Sindacali – scrive Emilia Simonetti – avviato una iniziativa per affrontare il tema della produzione di energia eolica in Basilicata tenendo conto della necessità di programmare interventi che rispettino l’ambiente e che siano congrui anche dal punto di vista delle ricadute finanziarie e inserite in un quadro programmatorio certo”.
“Tutto questo – dice Emilia Simonetti – in presenza di una abnorme richiesta di installazione, siamo ormai a 1.100 pali, (attualmente in Italia ne sono installati circa 3.500) mentre ne sono stati installati circa 130. Nel dibattito in corso emerge con chiarezza che la redditività assicurata dalle imprese, molte di livello internazionale, agli enti locali che hanno sottoscritto convenzioni è bassa ed è lontana dalla media nazionale ed europea. Se tali notizie corrispondono alla verità ci troveremo di fronte a fortissimi profitti delle imprese, scarsi livelli occupazionali e pochi benefici per gli enti locali. In generale, si parla di una royalties pari al 5 per cento del fatturato annuo”. “Allo scopo di fare chiarezza sulla vicenda – continua l’esponente del Prc – oltre ad approvare rapidamente la moratoria proposta dal nostro gruppo e dalla Giunta regionale nell’ambito della definizione di un nuovo piano energetico regionale che sia prescrittivo e definisca le quantità di energia da produrre nelle ripartizioni settoriali, chiediamo l’acquisizione e la trasmissione di copia delle convenzioni stipulate dai Comuni con le società private, i livelli occupazionali garantiti, la somma royalties introitata dagli aventi diritto a partire dalla installazione degli impianti”.
Emilia Simonetti nel dirsi certa “della collaborazione per dare una informazione corretta ed esaustiva su un tema molto delicato” ritiene “che tale sforzo possa garantire una reale partecipazione dei cittadini e delle parti sociali ad un confronto che non può essere riservato agli addetti ai lavori, ma deve rappresentare anche un momento di crescita per la individuazione e la realizzazione di un modello di sviluppo che tenga conto degli interessi delle popolazioni e per una buona amministrazione”.