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Iniziative radicali. “Niente fiori, ma libera ricerca”

Questa notte è  mancato all’affetto dei suoi cari Egidio Sisinni. Egidio era da tempo ammalato di Sla. Proprio partendo dal caso “Sisinni”, negli ultimi 3 anni, abbiamo incardinato in Lucania l’iniziativa denominata “Libertà di Parola”, e con e per Egidio, l’Associazione Radicali Lucani e L’Associazione Coscioni si sono battute per chiedere, alla Asl n°3 del lagonegrese, il rispetto dei diritti dell’ammalato.

Di Egidio, oggi, ora, in questo momento, voglio ricordare la sua gioia. La gioia di chi, dopo anni di forzato silenzio, ha potuto finalmente tornare ad esprimere i propri sentimenti e i propri pensieri. La gioia nel vedere che grazie al “Comunicatore simbolico”, al “Mytobi”, poteva finalmente rompere il silenzio. Due anni di pressing per ottenere dalla Regione Basilicata l’attuazione della delibera “libertà di parola”, votata nel settembre 2004. Due anni fatti anche di strafottenza. Due anni per consentire ad un uomo di rompere “l’infame” silenzio, a cui tuttora sono condannati centinaia o forse migliaia di malati. E tutto questo, mentre ancora non si riesce ad ottenere dal Ministero della Sanità l’aggiornamento del “nomenclatore tariffario delle protesi”.

Di Egidio voglio ricordare anche la testardaggine con cui rivendicò il diritto a poter votare il referendum sulla 40/2004, e voglio ricordare che ad aprile sulla testata del suo letto, accanto all’immagine di padre Pio, c’era un volantino che invitava a votare per le liste della Rosa nel Pugno. Credo che Egidio abbia compreso pienamente il senso delle lotte dell’Associazione Coscioni, certo più dei tanti, troppi politici lucani, che per convenienza o per ignavia preferiscono farsi scivolare tutto addosso. Egidio, nel lasciarci, ha disposto che sui manifesti a lutto, che ne annunciano la morte, venisse scritto l’invito a versare un contributo all’Associazione Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Un invito rivolto all’intera cittadinanza di Latronico, paese in cui, come in molti piccoli centri del sud, un funerale è un rito collettivo. Insomma “niente fiori, ma libera ricerca”. Grazie Egidio