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[ ANNO II – OTTOBRE 2006 – NUMERO 59 ] IL CULTO DELLA BELLEZZA DEGLI ITALIANI

Belli ad ogni costo. Prendersi cura della propria bellezza è ormai un must irrinunciabile. Mediamente per questa voce del bilancio una famiglia spende dai 300 ai 350 euro al mese. Un donna spende per le creme per il viso dai 3,5 ai 30 euro, per quelle rassodanti dai 12 ai 40 euro, per quelle anti-cellulite dai 15 ai 45 euro, mentre gli uomini e i ragazzi spendono rispettivamente dai 30 ai 100 euro e dai 15 ai 32 euro. Se questi prodotti si acquistano almeno ogni due mesi, ogni membro della famiglia destina dai 40 ai 50 euro al mese all’attività sportiva frequentando una palestra. La spesa da sostenere per mantenersi in forma aumenta se si decide di associare l’uso delle creme e delle lozioni con i trattamenti in istituti di bellezza. Nei centri estetici si spendono dai 70 a 120 euro per ciascun trattamento e dai 30 ai 60 euro per un massaggio.Non risparmia neanche chi sceglie di dimagrire senza chiudersi in una clinica di bellezza. Infatti il menù dietetico a base di verdura, proteine, frutta, comporta ogni mese un aumento del 40% della spesa che abitualmente si sostiene per l’alimentazione (Centro documentazione dell’Eurispes).
Il giro d’affari della bellezza. Nel 2004, il costo dei cosmetici è aumentato dell’8% ed il fatturato del settore ha registrato un incremento del 3,8% (7.413,5 milioni di euro nel 2004, a fronte dei 7.142 milioni di euro del 2003). A causa dell’elevato costo dei cosmetici, i cultori della bellezza, per risparmiare, hanno preferito acquistare i prodotti delle farmacie e delle erboristerie (che hanno così incrementato rispettivamente dell’8,6% e del 6% il loro fatturato rispetto al 2003) invece di quelli delle profumerie, senza però rinunciare a prendersi cura della propria immagine.
Il fatturato del settore cosmetico è cresciuto ancora nel 2005 (2,7%), anche se l’incremento maggiore si è registrato per le esportazioni (6,5%).
Anche nel 2005, le farmacie e le erboristerie sono state i canali di vendita scelti dagli italiani, con un ulteriore incremento del fatturato pari rispettivamente al 4,8% ed al 4,5%. Allo stesso tempo sono cresciute anche le vendite dei terzisti, mentre sono diminuite quelle degli acconciatori, delle estetiste, delle profumerie e della grande distribuzione. Quest’ultima ha registrato una contrazione dell’1% nel 2005 dopo che, fino all’inizio del 2004, si era distinta per un boom delle vendite dei prodotti di bellezza.
I prodotti più acquistati sono quelli per il corpo (16,9%), per i capelli (16,3%), per il viso (14,8%) e per il trucco (14,2%), per i quali gli italiani nel 2004 hanno speso rispettivamente 1.161, 1.186, 1.078 e 876 milioni di euro (dati Unipro). Nelle vendite dei prodotti per il trucco, per l’igiene della bocca e per quelli della linea maschile si riscontra un aumento rispettivamente del 6,3%, del 6,7% e del 6,2%. All’interno delle singole voci di prodotto è cresciuta l’entità degli acquisti delle creme anti-cellulite (10,6%) e di quelle anti-invecchiamento (7,7%). In particolare ha registrato un incremento del 30,1% la vendita delle creme per gli uomini che in tal modo fanno lievitare costantemente la fetta di mercato che riguarda i prodotti per la bellezza maschile. Questi ultimi rappresentano quasi 1/3 (29,6%) del consumo globale dei cosmetici in Italia.
Bisturi e bellezza. La spesa più consistente rimane quella sostenuta da chi ricorre alla chirurgia estetica. Per eliminare le borse sotto gli occhi (blefaroplastica), ad esempio, si pagano dai 2.500 ai 3.500 euro, per ridurre (mastoplastica riduttiva) o incrementare (mastoplastica additiva) il seno servono dai 5.000 ai 7.000 euro, per la liposuzione dai 2.500 ai 5.000 euro, per il mini lifting dai 3.000 ai 5.000 euro, per far scomparire le macchie del viso dai 1.500 ai 4.000 euro, per i filler e il botulino, che permettono di distendere le rughe intorno alla bocca e agli occhi, dai 250 ai 500 euro a trattamento.
Secondo le statistiche più recenti sono oltre 600.000 gli italiani che ogni anno si rivolgono al chirurgo estetico. Si tratta in prevalenza di donne, anche se è in costante aumento il numero degli uomini che si sottopongono a questo tipo di interventi.
Gli interventi estetici più richiesti (50%) dalle donne italiane sono i trattamenti contro la cellulite, come la lipoaspirazione e la liposcultura, seguiti dalle operazioni per aumentare il volume del seno (25%). La mastoplastica additiva è particolarmente scelta dalle donne del Nord (70%), le quali primeggiano rispetto a quelle del Sud anche nel ricorso al mini-lifting (80%). Le donne del Mezzogiorno, invece, optano per l’epilazione definitiva, per la cancellazione delle macchie scure sul viso, sulle mani e sul decolleté provocate da lunghe esposizioni al sole (7° Congresso della Società italiana di medicina e chirurgia estetica, 2005).
Il sesso maschile si affida alla chirurgia estetica soprattutto per l’autotrapianto dei capelli (30%) e per la liposuzione ai fianchi e all’addome (21%). Questo dato mostra un mutato atteggiamento da parte degli uomini, che nel 2002 preferivano di gran lunga la liposuzione e la rinoplastica (20%) al trapianto dei capelli (5%). In genere ci si avvicina alla medicina estetica verso i 35 anni, sono molti i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni (20-30%) che si sottopongono ad una operazione. L’età dei pazienti influisce sul tipo di intervento scelto: le più giovani optano quasi sempre per l’intervento al seno e per la riduzione dell’accumulo di grasso, mentre dopo i 40 anni si cerca di attenuare le rughe e l’invecchiamento.
Il trattamento preferito dagli italiani che vogliono eliminare le rughe rimane il botulino. In Italia, in un solo anno sono stati realizzati, secondo il dottor Scuderi (Ordinario della cattedra di chirurgia plastica al policlinico Umberto I), 20.000 trattamenti di questo tipo; nel mondo ne sono stati realizzati più di un milione.
L’ultima novità. La nuova tecnica si chiama Collagen induction therapy e si basa sulla stimolazione delle cellule impigrite dall’età. La stimolazione avviene passando un roller di aghi sulla parte da trattare. In questo modo gli aghi procurano tante piccole emorragie che, nel tentativo di guarire la ferita, attivano gli ormoni che mettono in moto i fibroblasti. Questi ultimi vengono stimolati, a loro volta, dalla vitamina A, con la quale la pelle si arricchisce nel corso delle quattro settimane che precedono il trattamento. Questa terapia ha effetti visibili già dopo la prima applicazione ed ha un costo che varia tra i 1.500 e i 1.800 euro per un ciclo di quasi 4 mesi.
Il culto del benessere. Nate per le donne e utilizzate quasi esclusivamente da loro per anni, le beauty farm negli ultimi tempi sono diventate una meta ambita anche per gli uomini, sempre più attenti al proprio aspetto fisico. Il mito del macho e del volto virile è insomma svanito, lasciando il posto a quello di un uomo sempre giovane, più bello e curato, che non ha nulla da invidiare al fascino femminile. Non a caso il trattamento più diffuso tra gli esponenti del sesso maschile è la ceretta dorsale, anche se la maggior parte di quelli che si recano nelle beauty farm sono guidati dal desiderio di eliminare le cosiddette “maniglie dell’amore”. Le beauty farm sono sempre pronte ad offrire ai propri clienti formule personalizzate, attingendo ai fiori e ai frutti della natura: sono sempre più numerosi, infatti, i trattamenti a base di prodotti naturali con un elevato valore biologico. Si spazia dalla wine therapy alla chocolate therapy, passando per il peeling e il bio-lifting a base di succo di mele, per i bagni nei petali e nell’acqua di rose, nel latte o nello yogurt: senza mai accantonare gli antichi fanghi e le alghe, oltre ai massaggi di ogni genere.