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“I Ds della Val d’Agri senza un progetto politico”

[Articolo di Mimmo Mastrangelo]

Ma ripiegando ad un osservatorio più vicino, si può riscontrare che un buco nero, tra gli altri, è di sicuro lo stato comatoso in cui riversano i Democratici di Sinistra della Val D’Agri. Non vorrei qui ritornare su un  mio precedente intervento attinente alle ruolo territoriale delle sezioni di partito, giacché da lì, da quegli spazi ora svuotati di partecipazioni e idee che necessariamente dovrebbe fermentare senza sosta il processo evolutivo della politica. Andando oltre ci si ritrova davanti ad una schiera di sindaci, assessori (da cui non mi sottraggo), consiglieri e segretari di partito senza idee, assolutamente paralizzati nelle proposte, indifferenti verso le sorti non brillanti della Val D’Agri.

I Democratici di Sinistra appaiono all’opinione pubblica più come un ceto di professionisti concentrati su se stessi (e magari sui loro privilegi) che rappresentanti di un partito che si è posto la priorità di presidiare le dinamiche sociali e economiche, mobilitare un coinvolgimento di opinione pubblica che sia in controtendenza rispetto al passato. Un partito assai malmesso sul piano delle proposte e del protagonismo alla fine deve mettere in conto la perdita di credibilità, il tradimento delle sue ragioni storiche, l’allontanamento dalla politica delle gente (e dei suoi militanti). Non voglio qui profondermi in un piagnisteo di maniera che non porta a nulla, ma la questione è molto seria, si rischia di appannare identità ed etica, di passare alla berlina di bocche biforcute che nel dileggio trovano il loro sport preferito.

Un territorio muore quando non viene ripensato, quando non ha più niente da dire, quando per esso non viene formulata una pertinente politica di sviluppo e del lavoro, per questo i Democratici di Sinistra della Valle una scossa se la debbono dare, non si può giustificare che si arrivi ad una deriva da cui poi risulta impossibile uscirne. I diesse della Val D’Agri ricoprono politicamente ed amministrativamente incarichi di rilievo, dunque, si prendano croce e responsabilità, perché la gente da loro vuole  risposte concrete e non aria fritta. Da un partito di largo consenso rimettere le parole sulla carreggiata delle idee, di un’azione attiva e mirata è semplicemente dovuto.