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Petrolio: si configura il nuovo asse Regione-Multinazionali

[Articolo di Domenico Ciancio]

Già da qualche anno nella piccola regione del Sud ancora oggi conosciuta come Lucania – il Paese dei boschi – a Viggiano,  è presente uno dei maggiori giacimenti di petrolio su terraferma di tutta l’Europa continentale, dove ad estrarre greggio è l’Eni che proprio per l’importanza del petrolio lucano in questa area ha fatto enormi investimenti,  “stimolata” dal lavoro svolto dalla classe politica lucana che proprio non ha voluto  accontentarsi di briciole, sponsorizzazioni di eventi e altre piccole cose di nessuna importanza,  ma attraverso le royalty che le società petrolifere pagano alla Basilicata,  per estrarre il greggio, sta cercando di mettere in moto quel processo di sviluppo economico che vuole dare speranza  alle popolazioni locali. Un giacimento questo che oggi concorre da solo a soddisfare circa il 9% del fabbisogno nazionale del paese che insieme al nuovo progetto di sviluppo denominato Tempa Rossa – sempre in provincia di Potenza, a pochi Kilometri di distanza da quello di Viggiano – concorreranno al 15-16% del fabbisogno energetico nazionale. In un momento delicato in materia energetica, in cui non mancano  gli accordi internazionali tra i grandi produttori di petrolio, sempre più forti nei confronti di paesi che da essi dipendono, per il  nostro paese  le “estrazioni lucane” non  sono da sottovalutare. Proprio per  l’avvio dello sfruttamento del giacimento di Tempa Rossa, in questi giorni, si è in attesa della firma conclusiva dell’accordo attuativo che fa seguito al protocollo di intesa, siglato nel novembre del 2004, tra la regione Basilicata e la Total operatore incaricato dello sviluppo che nella joint-venture che finanzia il progetto detiene il 50% degli interessi, insieme ad ExxonMobil e alla Shell che rispettivamente detengono il 25% ciascuno degli interessi. Un accordo per il quale ancora si attende  la firma conclusiva tra le parti, perché secondo alcuni  – questo il motivo del ritardo – ,  la cessazione gratuita della quantità di gas naturale da parte delle compagnie petrolifere alla nostra regione  avrebbe falsato il mercato provocando l’intervento con conseguente multa da parte dell’antitrust. Proprio l’antitrust nei giorni scorsi  ha stabilito che i contenuti dell’accordo sul gas naturale non incidono sul mercato complessivo nazionale. Sciolto questo dubbio  entro la prossima settimana  la firma dell’accordo tra Regione Basilicata e Total come dichiara il presidente della giunta regionale Vito De Filippo “ l’accordo con la Total è in dirittura di arrivo. Insieme alla regione abbiamo avviato una lunga fase di valutazione sull’accordo del novembre del 2004, visto l’importanza che lo stesso riveste per la nostra regione. Noi ci siamo posti in modo responsabile nella gestione di questa risorsa attraverso la quale diamo un solido contributo alla bilancia energetica nazionale”. La Total, che da oltre cinquanta anni opera in Italia, in diversi settori oltre a quello petrolifero, utilizzando le migliori tecnologie nel rispetto dell’ambiente, fa sapere “ il progetto di sviluppo Tempa Rossa ha una portata strategica assolutamente rilevante. Questo giacimento contribuirà in modo significativo allo sviluppo della produzione nazionale di idrocarburi, producendo un sensibile impatto nella soddisfazione del fabbisogno energetico nazionale. La prova di questo interesse sta negli ingenti investimenti già realizzati e quelli programmati per i prossimi anni, oltre agli sforzi economici derivanti dalla negoziazione dell’accordo con la regione Basilicata. Ma oltre agli aspetti puramente economici – prosegue Runcio – l’accordo in via di definizione presenta molti altri aspetti di assoluto rilievo per la Basilicata, e tra essi l’impegno di Total all’uso delle migliori tecnologie, alla massima cura prevista nella definizione degli interventi, in termini di impatto ambientale e salvaguardia del territorio, alle ricadute occupazionali che il progetto produrrà”.