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E’ urgente sospendere il rilascio delle autorizzazioni e realizzazioni di impianti eolici

La giunta regionale della Basilicata, affermano le quattro associazioni, facendo finta di voler approvare il nuovo disegno di legge in materia di ripristino delle “norme per il corretto inserimento degli impianti eolici sul territorio” sospesi lo scorso anno dal Tar della Campania, sezione di Napoli, procede invece ad autorizzare la realizzazione di singoli impianti. Infatti una recente delibera del governo regionale autorizza gli impianti di Campomaggiore e Rotondella della Soc. Elettrostudio su specifico atto di ottemperanza emesso dal Tar di Basilicata. Questo iter rappresenta per le associazioni una inaccettabile “forzatura” legale per poter autorizzare anche altri progetti di impianti eolici in Basilicata che si trovano nelle medesime condizioni, compreso quello di Muro Lucano, relegando la Regione al ruolo di Ponzio Pilato.

Non dovrebbe invece sfuggire agli uffici regionali come il recente decreto legge 251 del 16 agosto 2006, all’articolo 4, faccia divieto, tra l’altro, di realizzare centrali eoliche all’interno ed in prossimità delle Zps (Zone di protezione speciale), fino all’adozione di specifici piani di gestione e studi dettagliati sull’avifauna, su conforme parere dell’Istituto nazionale di fauna selvatica (Infs).

La Regione Basilicata, per recuperare prerogative proprie in materia di programmazione del territorio, potrebbe approvare il progetto di legge di moratoria sull’eolico in Basilicata presentato dal gruppo di Rifondazione comunista su sollecitazione delle associazioni e dei comitati spontanei ormai e fermo da diversi mesi presso le commissioni consiliari competenti. Ciò consentirebbe alla Regione di rigettare al mittente le pressioni ed i ricatti delle lobby dell’eolico, che attraverso la richiesta di risarcimenti pari a milioni di euro, ottengono le autorizzazioni per progetti di impianti eolici anche all’interno dei parchi e delle aree Sic (Sito di interesse comunitario) e Zps dell’Unione Europea. In questo modo la Regione Basilicata inquadrerebbe la complessa materia nella corretta programmazione, coerente con il Piano energetico regionale vigente e le norme di tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Per Muro Lucano le associazioni ed i comitati denunciano invece il tentativo maldestro di approvare, sulla scorta della recente sentenza di ottemperanza del Tar di Basilicata, il progetto dell’impianto eolico della società Monte Raitiello, per il quale appare a dir poco paradossale aver concesso parere positivo di valutazione d’incidenza nel novembre scorso, senza tener conto che l’impianto è all’interno e limitrofo alla zona di protezione speciale Monte Paratiello (cod IT9210190 ). Inoltre, il dipartimento regionale Infrastrutture e Mobilità, starebbe per autorizzare “alla chetichella” anche le opere accessorie ed i cavidotti necessari all’impianto, senza che i cittadini e le associazioni potessero presentare osservazioni nei termini previsti dalla legge grazie ad una furbesca pubblicizzazione degli atti affissi appena due giorni prima della scadenza dei termini di scadenza per le osservazioni. Una forzatura denunciata prontamente dal Comitato Lucano per il Paesaggio e che la dice lunga di come si intende procedere in Basilicata con il cosiddetto eolico selvaggio, nonostante precise norme dettino le condizioni per la loro realizzazione.