E siccome siamo abituati a vedere spesse volte “il fumo fatto con la manovella” abbiamo il dovere di riportare il confronto alle cause profonde di una vera e propria crisi di democrazia. Al centro delle dispute c’è un’idea del sistema di potere come quasi esclusivo terreno di tutta l’attività politica. E d’altra parte è sul sistema di potere che si fonda la produzione e la riproduzione della forza contrattuale dei partiti in campo.
Quindi il primo obiettivo per ridare alla politica un ruolo alto è quello di restituire al sistema degli Enti una funzione realmente strumentale.
Insomma la politica deve riprendere la difficile capacità di progettare il destino di una regione o di una comunità ponendo al centro l’interesse generale, la qualità delle relazioni sociali, l’alta cura della democrazia.
Una delle questioni centrali di un progetto di avanzamento complessivo di una regione è senza dubbio quella energetica. Per tanti aspetti, non sembri esagerato, ad essa è legata la qualità del rapporto tra uomo e natura e addirittura la sopravvivenza della vita in molti luoghi.

Quindi non si può scherzare. E tutto questo deve essere tenuto presente nella elaborazione del piano energetico regionale da cui dovrebbe dipendere, e non viceversa, il ruolo della S.E.L. Il P.R.C. vuole porre con chiarezza il bisogno di una svolta nei rapporti politici regionali proprio in merito al modo in cui si sta assecondando l’assedio alle camere e all’anticamere delle presidenze di consigli di amministrazione e di altri luoghi della compensazione sottogovernativa. E’ apprezzabile l’affermazione di Lacorazza secondo cui non bisogna ridurre tutto a questione organigrammatica, ma non vorremmo che questa buona intenzione si riducesse a una richiesta di lasciare le cose come stanno.

Il P.R.C. rappresenta nella forma più coerente la componente della sinistra critica, ha quindi il dovere di battersi per un riequilibrio politico e programmatico e, senza ipocrisie, anche organigrammatico. Nessuno può pretendere che esso risponda di atti governativi su cui non è in condizione di esercitare alcun controllo e intervento sia nella fase di elaborazione che in quella di esecuzione. Quindi lo sforzo di tutti deve essere, oltre che a neutralizzare le convulsioni di una notte di mezza estate, a portare nel confronto la serietà e una disponibilità a sostenere tutte quelle idee e quelle iniziative che si muovono in direzione di una riforma della politica.

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