Lo ha precisato il capogruppo di IdV in Consiglio Regionale Antonio Autilio, sottolineando di “non condividere la metodologia utilizzata per quanto riguarda sia la forma che la società deve avere – in verità non riusciamo a capire ancora oggi che forma deve avere – sia per quanto riguarda la governance della società stessa”.
“Pur ritenendo giustificabile l’urgenza della definizione del provvedimento che rappresenta uno degli aspetti più qualificanti del programma di legislatura del centrosinistra, anzi direi che siamo arrivati anche con un po’ di ritardo rispetto ai tempi che c’eravamo dati inizialmente, e pur condividendo gli obiettivi e le finalità della “mission” affidata alla SEL – ha sottolineato Autilio – non siamo convinti della bontà del disegno di legge così come ci è stato presentato dalla Giunta. Come abbiamo già anticipato in occasione del primo esame in Commissione,  riteniamo che era opportuno portare un documento non così generico, così di ampio respiro,  ma molto più concreto e specifico, sia sulla questione della modalità attuativa della società da costituire che sugli indirizzi di governo e gestione delle strategiche risorse energetiche lucane.
Rileviamo pertanto ancora una sorta di “incertezza” sulla forma societaria che avrà la SEL, come vi è una incertezza anche sulla sua operatività,  perché è vero che esistono altre società energetiche che sono state promosse in altre regioni e qualcuna anche su iniziativa del relativo  Consiglio Regionale, ma mi sembra che sono comunque società sostanzialmente diverse rispetto a quella che viene costituita in Basilicata. Rilevo, in proposito, che forse solo la “Società consortile energia Toscana” (che fra l’altro – va sottolineato – ha una forma consortile), è una società  abbastanza affine, promossa su iniziativa della Regione Toscana, però è sostanzialmente differente, perché è una società finalizzata esclusivamente all’acquisto dell’energia e alla gestione dell’energia che viene acquistata, probabilmente per abbattere solo i costi dell’acquisto dell’energia.
La nostra invece, secondo le finalità che sono presenti nel ddl, ha sicuramente un ampio respiro, abbraccia tanti campi con il rischio di diventare un qualche cosa di molto grande e difficilmente gestibile.
Vi è poi un aspetto che è stato pure segnalato dai colleghi di minoranza e da qualche altro collega di maggioranza, che riguarda la visibilità del Consiglio Regionale, perché – ha detto il capogruppo di IdV – nel ddl il Consiglio Regionale, di fatto, perde molto del suo ruolo, in quanto sia al comma 4 dell’articolo 1, laddove si parla delle trasformazioni degli assetti societari iniziali della società che al comma quinto, laddove si sostiene che la Giunta adotterà tutti i provvedimenti necessari alla costituzione e quindi probabilmente anche alla stesura dello Statuto, sino al comma 6, che secondo il mio parere non attiene ad un motivo di illegittimità costituzionale, ma probabilmente esclusivamente emendabile attraverso una piccola modifica, sono questioni che hanno un ampio e specifico riflesso sul ruolo del Consiglio.
Ritengo che secondo la previsione statutaria, di cui all’articolo 11 (punto 15 e punto 16), gli interventi previsti siano esplicitamente di competenza del Consiglio, perché riguardano sia le operazioni di indirizzo che dovranno essere mantenute nell’ambito della costituzione di questa società, sia l’assetto della società stessa e ovviamente anche la modifica dell’assetto societario deve passare attraverso il Consiglio.
Questo vuol dire che non può essere spogliato il Consiglio di quella competenza specifica che gli deriva dallo Statuto e né può essere spogliato il Consiglio di tanto con una delega alla Giunta perché nel Consiglio vi sono rappresentanze di forze, sia di minoranza che di maggioranza che non sono rappresentate dal proprio partito all’interno dell’esecutivo.
E’ importante, quindi, che la competenza del Consiglio rimanga e rimanga attraverso anche il vaglio delle commissioni competenti laddove appunto il confronto si può fare molto più specifico.
Queste considerazioni di merito e procedurali ci hanno portato ad una valutazione definitiva da parte del gruppo dell’Italia dei Valori, che è in linea con un voto di astensione.
L’auspicio è che – ha concluso Autilio – secondo l’impegno assunto dallo stesso Presidente De Filippo il confronto su questi temi non si ritenga concluso ma che siano individuati sedi e occasioni per un ulteriore approfondimento specie in riferimento all’aggiornamento degli Accordi di Programma con l’Eni e con la Total e alla questione del trasferimento del gas alla Regione”.

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