E’ quello della vigilia di un allarme giustificato ed imminente il clima che si respira nella stazione del Nucleo di Protezione Civile di Viggiano (PZ), cuore pulsante della rete regionale di volontari nonché centro polifunzionale di vitale importanza per il coordinamento e la gestione delle attività del “Gruppo Lucano” di Protezione Civile.

Nata dall’impegno volontario di matrice ambientalista di un ristretto gruppo di giovani, dal 1993 la Protezione Civile di Viggiano è una Associazione costituita formalmente, che si è negli anni distinta per la proficua intraprendenza ed il crescente ambito di attività sostenute.
Per queste ragioni, e per il ruolo di esempio che un’esperienza di questo genere può certamente ed efficacemente svolgere, ci sembra opportuno – prima di passare all’analisi delle problematiche emergenti – accennare in questa sede ai passi salienti che hanno reso tale brillante idea una solida e certificabile realtà, di estrema utilità per l’intera popolazione.
Da principio i soci fondatori del gruppo sopperivano alle attività tramite l’esclusiva pratica dell’ auto-tassazione, corroborata successivamente da contributi comunali, e da stanziamenti di altri enti locali, tra cui la comunità montana, la Provincia, la Regione e lo Stato.

Già nel 1997, con i pochi mezzi a disposizione, spesso privati, ma dotati di una incredibile dose di senso civico e buona volontà, il Nucleo viggianese aveva partecipato ai soccorsi  in occasione del terremoto in Umbria. Nel 1999 erano presenti con uomini e mezzi all’interno della Missione Arcobaleno in Albania e Kosovo, nella gestione dell’emergenza umanitaria post-bellica tramite l’assistenza alla popolazione e la gestione di campi profughi oltre mare.

Nel 2000 ancora una partecipazione massiccia ai soccorsi in seguito all’alluvione in Piemonte,e nuovamente nel 2002 ritroviamo i volontari in Molise per affiancare gli aiuti del devastante terremoto che ha colpito la zona. Seguono l’immediata disponibilità per la partenza in seguito al terremoto in Iran ed ancora al maremoto indonesiano del dicembre 2004.
Il Nucleo di Viggiano rappresenta a tutt’oggi un esempio di senso di responsabilità civica e di solidarietà civile, oltre a fungere da snodo di coordinamento per gli altri Nuclei presenti sul territorio regionale.
In seguito all’esperienza albanese nasce infatti l’idea di creare un “Gruppo Lucano” di Protezione Civile,  che viene formalizzato nel 2001. Si tratta di una confederazione comprendente i vari Nuclei Comunali regionali, iniziativa che ha usufruito nel tempo dell’aiuto delle Amministrazioni locali che pure si sono spese nel tentativo di favorire la messa in rete dei gruppi che avevano palesato la volontà di confederarsi.
Grazie all’impegno disinteressato di decine di volontari, quindi, sostenuti poi nel corso degli anni dalle Amministrazioni Locali, si è riusciti a creare una struttura regionale coordinata, che funziona tramite Nuclei Operativi comunali, di tipo associativo, in cui i volontari prestano servizi orientati alla prevenzione o all’intervento in particolari situazioni di emergenza, come gli incendi boschivi, il soccorso alpino etc. Ogni sede comunale consta di un comitato direttivo, il cui Presidente, eletto dai soci, partecipa di diritto al Direttivo Regionale, col fine di omogeneizzare le politiche di gestione delle strutture e degli interventi. Al giorno d’oggi del Gruppo Lucano fanno parte altresì Nuclei comunali ubicati al di fuori dei confini regionali, e specificamente nelle province di Salerno e Cosenza, al fine di recuperare ed unificare le comuni radici storiche e tradizionali, pur al di fuori dell’ambito strettamente amministrativo regionale.

Dal 2001, anno di entrata in vigore della legge sul Servizio Civile Volontario (L.64/2001), le strutture del Centro viggianese, come quelle degli altri Nuclei regionali, si sono servite dell’impiego di volontari in servizio civile che, affiancati ai volontari “storici”, hanno permesso di organizzare le attività in modo da garantire un costante controllo delle apparecchiature e delle funzioni di monitoraggio territoriale.

La Sede comunale di Viggiano comprende attualmente una stazione di rilevamento climatico, un sismografo facente ormai parte di una rete regionale di rilevatori sismici, una centrale operativa per la prevenzione e l’intervento tempestivo in caso di incendi boschivi, e gestisce inoltre attività formative che hanno fornito alla struttura volontari specializzati in diversi settori, come il soccorso alpino (anche su piste da sci), il soccorso fluviale e marino (assicurati dalla presenza di sommozzatori) e prima tra tutte la gestione della logistica delle grandi catastrofi, che ha portato il gruppo ad intervenire con efficacia e tempestività nei soccorsi susseguenti alle calamità sopra citate.

Inoltre, sono in dotazione alla struttura una cinquantina tra mezzi leggeri e pesanti, e si è riusciti a mettere su negli anni il gioiello della  Protezione Civile lucana, la colonna di soccorso mobile “Basilicata I” che consta di sofisticate attrezzature di soccorso completamente autonome (dal punto di vista energetico, sanitario etc.) e che resta l’elemento operativo portante del Gruppo Lucano. L’inserimento dei volontari in Servizio Civile ha permesso in questi anni un notevole ampliamento del centro, permettendo alla struttura di far fronte a tutte le attività appena esposte, e di coprire tale lavoro di monitoraggio durante l’intero corso della giornata. Molti dei volontari in Servizio Civile inseriti nella struttura provengono dal comune di Viggiano e dalle zone limitrofe, e per tanto tale opportunità ha funzionato senza dubbio anche come ammortizzatore sociale e come irripetibile occasione formativa per i giovani lucani, spesso in difficoltà nella ricerca di opportunità lavorative, oltre a rendere possibile lo sviluppo e la migliore gestione del Centro, a beneficio di tutta la comunità regionale e non solo. Stesse considerazioni valgono per le altre sedi decentrate appartenenti al Gruppo Lucano, che hanno parimenti goduto in questi anni del supporto dei volontari, impegnati per un anno all’interno dei diversi centri.

Al momento, una prospettiva non rosea sembra però affacciarsi sul futuro del Gruppo Lucano. Abbiamo incontrato Peppino Priore, Presidente del Nucleo viggianese e anima dell’iniziativa sin dai suoi primi passi, che ci ha spiegato l’enorme preoccupazione, o meglio l’allarme che serpeggia tra gli addetti ai lavori della struttura. Per l’anno in corso, infatti, dei 126 volontari in Servizio Civile destinati al Gruppo Lucano in seguito alla presentazione del progetto, solo 54 posti sono arrivati in fase di approvazione, per essere poi negati successivamente in base a valutazioni di merito riguardanti il punteggio da raggiungere per l’assegnazione dei volontari. Dei 18 posti destinati specificamente al Comune di Viggiano, poi, neppure uno sarà attivato per l’anno in corso, con conseguente disagio in termini di organizzazione e copertura turni.
Ci sembra francamente inspiegabile che una Associazione come il Gruppo Lucano di Protezione civile – esempio di intraprendenza e spirito di iniziativa, senza paragoni in ambito regionale ed oltre, con i risultati raccolti negli anni, le attività svolte ed il ruolo fondamentale ricoperto nell’ambito della protezione e dei servizi ai cittadini – si veda negata la possibilità semplicemente di funzionare.

Infatti, come esposto dal Presidente, dal 1* di agosto, data di scadenza del contratto degli ultimi volontari in Servizio Civile impiegati, il centro si troverà nell’ impossibilità di far fronte alle attività. Verranno meno gran parte dei servizi erogati, con particolari difficoltà nel monitoraggio dei centrale operativa antincendio e dei centri di rilevazione sismico-climatica, che non potranno essere coperti, come avviene da anni, 24 ore su 24.

Naturalmente, i soci che costituiscono l’Associazione hanno già sottolineato la loro disponibilità a dare una mano, ma sarà impossibile pensare di coprire l’intero ambito di attività, a causa degli impegni di lavoro di ciascuno e dell’impossibilità di provvedere ad una qualsivoglia remunerazione del personale impiegato seppur a titolo volontario. La regolare continuazione dei lavori del Centro è e rimane un interesse e un diritto di tutta la comunità, che si troverebbe improvvisamente ed incomprensibilmente privata del supporto di una struttura perfettamente attrezzata ed efficacemente presente da anni, punto di riferimento per la professionale gestione di qualunque situazione di pericolo dei cittadini.
In un’estate che si preannuncia come una delle più calde degli ultimi anni, alla vigilia dell’emergenza incendi che ogni anno spazza via ettari ed ettari di terreno boschivo in Basilicata come in tutto il sud, ci si chiede se non sia davvero possibile fare qualcosa affinché una struttura così efficiente, nata dal nulla grazie alla determinazione ed all’impegno di un gruppo di privati, volenterosi cittadini, di incredibile utilità per tutta la società civile, possa continuare serenamente a lavorare al servizio di noi tutti.

[Articolo di Marica Di Pierri]

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