Basta guardare alle decisioni tanto pubblicizzate lo scorso anno al G8 di Gleneagles in Scozia : lotta all’AIDS e alle malattie infettive. Gli unici risultati sono finanziamenti per i vaccini, veri e propri regali alle multinazionali che da oltre venti anni realizzano immensi guadagni mantenendo alti i prezzi dei farmaci anti-AIDS. Tutto questo grazie alle regole del WTO che garantiscono loro il monopolio della produzione. Intanto il debito estero dei paesi africani non è stato cancellato e le casse del fondo Globale per la lotta all’AIDS alla TBC e alla malaria sono nuovamente vuote. Quello che a Genova è accaduto è storia recente e l’omicidio di Carlo Giuliani rappresenta l’evento più drammatico di quei giorni. A partire da Genova nuove parole come neoliberismo e disobbedienza, come globalizzazione e sovranità alimentare, sono entrate nel linguaggio corrente e hanno cambiato in qualche modo l’agenda del potere. In questo senso Genova costituisce per tante e tanti di noi il senso di un’appartenenza politico culturale ad una nuova generazione politica…quella generazione che in tutto il modo è riuscita a mettere un punto interrogativo di fronte a quella “fine della storia” che era stato il credo dell’ultimo decennio del XX secolo; lo stesso Fukuyama ha dovuto correggere la sua affermazione ammettendo che i movimenti costituiscono quel punto interrogativo. Per questo oggi vogliamo ricordare Genova e Carlo Giuliani “ragazzo”, come è stata ribattezzata piazza Alimonda, un ragazzo come tutti quelli che sono mossi dalla voglia di cambiare il mondo e si riappropriano della politica nelle sue innumerevoli forme come strumento di trasformazione del mondo, non della semplice gestione dell’esistente. Per questo chiediamo che sul suo assassinio e sulle violenze gratuite che furono perpetrate su migliaia di manifestanti pacifici sia fatta verità e giustizia Occorre dare vita ad una società dove non possa avvenire mai più ciò che è avvenuto a Genova nel luglio 2001: la sospensione delle garanzie democratiche. Per questa ragione siamo intransigenti nel riaffermare la necessità di una Commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce piena sui fatti avvenuti a Genova durante il G8, come è previsto nel programma dell’Unione.
Per questo vogliamo ricominciare da Genova, tornare anche quest’anno a Piazza Alimonda per ribadire la nostra opposizione alla guerra, allo sfruttamento, alla mancanza di democrazia.