Alla Basilicata enogastronomica e turistica è dedicato uno dei capitoli dell’ultimo libro di Davide Paolini “La geografia emozionale del Gastronauta” edizioni Sperling e Kupfer. Paolini giornalista esperto di marketing agroalimentare editorialista del Sole 24 ore, collaboratore di Style magazin del Corriere della Sera, è ideatore e conduttore della trasmissione “Il Gastronauta” su radio 24 una delle rubriche di cucina e turismo più seguite in Italia. L’autore ha oramai un rapporto consolidato con il territorio lucano al quale ha dedicato alcune puntate della sua trasmissione radiofonica.
“Il volume di Paolini, autore di cui stimiamo la preparazione e la competenza – ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura, Gaetano Fierro – ha il pregio di parlare dei piatti tradizionali e delle produzioni tipiche lucane trasmettendone, con un linguaggio sciolto e vivace gli odori e i sapori e sapendo inserire con maestria anche il contesto dei paesaggi e dei monumenti. Lo ritengo pertanto un importante veicolo divulgativo della nostra regione e della nostra cultura”. Il volume sarà presentato, a cura del Dipartimento regionale Agricoltura, nel prossimo anno scolastico negli istituti professionali alberghieri e negli istituti tecnici agrari della Basilicata.
Nel capitolo sulla Basilicata, Paolini, riassume quella che è stata la sua esperienza in un reportage “…regione piccola ma variegata, un misto di terra e di mare, di alti monti e di vallate, di colline, di boschi, di sorgenti dall’acqua ghiacciata e di fiumi, addirittura di due mari che la bagnano”. Il viaggio si dipana tra i paesaggi dei Sassi di Matera, le sue cantine e le locande scavate nel tufo dove si gustano i cavatelli, le lasagne, le orecchiette, le zuppe di cicorie e cicerchie. La collina materana di Montescaglioso e Ferrandina dove il nostro viene affascinato dagli ulivi secolari. Addentrandosi nell’entroterra lucano Paolini descrive Castelmezzano e Pietrapertosa centri arroccati sulle dolomiti, dove è elaborata una cucina gustosa tra cui spiccano i ravioli di ricotta e le carni d’agnello arrosto, Viggiano paese dei liutai, Grumento che fu un antico presidio romano. A Sarconi il giornalista assaggia i celebri fagioli descrivendone i vari ecotipi, a Moliterno del quale spiega il toponimo che deriva da mulcternum cioè “il luogo dove si munge l’armento e si coagula il latte” scopre il rinomato formaggio casieddu, a Senise rimane entusiasta dei peperoni, mentre a Filiano dal pecorino. Ovviamente non può fare a meno di descrivere l’eccellente Aglianico del Vulture degustato a Barile, Venosa e Rionero. Insomma l’itinerario lucano del “Gastronauta”, come Davide Paolini è conosciuto, è un viaggio tra bellezze naturali e bontà gastronomiche nel quale sono sottolineate le caratteristiche di unicità ed eccellenza di luoghi e prodotti.