Una conferenza di servizio per risolvere la spinosa questione dei cococo ex lsu messi alla porta dagli enti locali per via di una discutibile interpretazione normativa. A chiederla è la segreteria regionale della Cisl Basilicata che chiama in causa il mancato impegno sulla vicenda della Regione Basilicata.

“Come era ampiamente prevedibile già all’indomani dell’incontro tenutosi il 6 luglio scorso, che ha prodotto solo una sterile richiesta di incontro al ministero del Lavoro – sostiene il segretario confederale Enrico Gambardella – alla scadenza dei contratti molti enti locali, dinanzi al permanere dei dubbi interpretativi sul decreto legislativo 81 del 2000 e sulla circolare della funzione pubblica 4 del 2004, hanno preferito non rinnovare le collaborazioni agli ex lavoratori socialmente utili stabilizzati”. Il risultato è che oggi centinaia di lavoratori, che pure hanno contribuito ad assicurare l’erogazione di molti servizi negli enti locali, rischiano di perdere una occupazione già precaria e di vedersi sbarrata ogni prospettiva per il futuro. “E questo – fa notare Gambardella – proprio mentre a livello nazionale sta maturando l’idea di svecchiare la pubblica amministrazione partendo dalla stabilizzazione dei precari”.

A giudizio dell’esponente della Cisl “la Regione Basilicata ha assunto unirragionevole ed ingiustificabile atteggiamento dilatorio limitandosi, nei fatti, a scaricare ogni responsabilità in merito al ministero del Lavoro. Un modus operandi che contraddice il ruolo politico che dovrebbe avere la Regione. Sarebbe stato invece più utile – continua il sindacalista – un intervento deciso e responsabile da parte dell’assessore Chiurazzi per dirimere una controversia giuridica che rischia di provocare un’inaccettabile disparità di trattamento tra quei lavoratori, pochi, che hanno visto rinnovarsi il contratto dalle amministrazioni più lungimiranti, e quelli, molti, che al contrario attendono da mesi una parola chiara sul proprio futuro”.

“Per la Cisl lucana l’unica strada praticabile – conclude Gambardella – è quella della conferenza di servizio con gli enti locali interessati affinché lo sforzo congiunto degli amministratori locali, con l’azione di orientamento e supporto della Regione, determini una linea comune da sottoporre al ministero del Lavoro per una risoluzione rapida della vicenda”.

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