L’iniziativa, voluta dal presidente Sabino Altobello, e affidata alla collaborazione con la Fondazione provinciale antiusura “Interesse Uomo” e con Banca Etica, ha portato all’istituzione di un fondo di garanzia per il microcredito in favore dei lavoratori disagiati.
Qualche giorno fa, Altobello ha ricevuto dal presidente della fondazione, don Marcello Cozzi, un primo rapporto in cui vengono evidenziati i numeri di questo semestre di attività, che ha visto lo start up di un’iniziativa unica in questo genere e che mantiene ancora un carattere di sperimentalità.
Dalla prima analisi risulta che l’iniziativa ha avuto un importante riscontro, come dimostra il numero delle persone interessate che hanno contattato la fondazione per ricevere delucidazioni.  Le istanze prodotte sono state 91 di cui 45 non hanno potuto accedere al prestito. Si è trattato prevalentemente di persone che vi hanno rinunciato o di persone che hanno fatto richiesta di prestito semplicemente per la valutazione dei tassi convenienti, o di persone che non possedevano nemmeno i requisiti minimi. Altre 19 richieste sono state dirottate sul fondo antiusura a causa dell’elevata esposizione debitoria che non permetteva di accedere al Credito Etico. Infine 11 sono le pratiche accettate e ancora in itinere, mentre 16 sono le richieste accolte positivamente per un totale, tra prestiti già erogati e in via di erogazione, di 73.400,00 Euro.
Ma non sono solo i numeri a decretare una partenza sostanzialmente positiva. Il dato dei dirottamenti sul fondo antiusura testimonia l’utilità del progetto anche come richiamo per situazioni che, altrimenti, non verrebbero alla luce (ben 19 in sei mesi) e che in questo modo possono essere risolte dall’azione della fondazione, al di fuori del Credito Etico.
“L’interesse registrato in questo primo semestre – commenta Altobello – conferma quanto reale fosse il bisogno che ha motivato l’iniziativa. Un risultato positivo che ci aiuta a superare gli ostacoli di una fase di partenza, puntando a rendere stabile il progetto superando la fase della sperimentalità, in cuisi sono evodenziate esigenze anche di altre fasce di soggetti che hanno difficoltà con l’accesso al credito”.
In questa direzione, e con l’obiettivo di allargare sempre più il progetto, nei giorni scorsi Altobello e Don Cozzi hanno inviato una lettera congiunta a tutti i sindaci dei 100 comuni, sollecitandone la partecipazione diretta sull’esempio di alcuni comuni che hanno, già in passato, aderito all’iniziativa.

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