Le problematiche legate all’uso dell’energia ricavata da fonti fossili, hanno incoraggiato i paesi europei a promuovere  politiche mirate allo sviluppo e all’utilizzo di fonti di energia alternativa e rinnovabili. Un’agricoltura quindi che non deve produrre solo alimenti per i prodotti ma deve necessariamente nel rispetto del mondo che intorno ad essa ruota, trovare uno spazio importante nel futuro energetico della nostra regione e non solo, individuando nelle biomasse e nell’eolico le principali fonti alternative. Un problema questo che tiene conto delle problematiche legate all’aumento della richiesta energetica soprattutto da alcuni paesi emergenti come la Cina o da paesi in cui la popolazione è in forte aumento come l’India. Richiesta energia in aumento, petrolio alle stelle – considerando il grave clima di tensione internazionale – che addirittura potrebbe sfiorare in un futuro prossimo i cento dollari al barile, influiscono sulle scelte dettate dalla stessa Comunità Europea che ha imposto all’Italia di dover investire maggiormente nelle energie alternative.

Quattro i progetti pilota presentati: Reflui zootecnici come fonte alternativa di energia, che attraverso le moderne tecnologie, ricerca i modi per il trattamento dei rifiuti di origine zootecnica. Il progetto pilota due: Trattamenti reflui di origine mista bovina e suinicola, un’iniziativa che sarà ubicata nel territorio di Bella ed avrà lo scopo di realizzare un impianto  di depurazione innovativo ed efficiente specificamente volto al trattamento dei reflui derivanti dall’attività cunicola. Terzo progetto pilota: Il recupero e riutilizzo acque reflue, sottoponendo i reflui a trattamenti depurativi tecnologicamente avanzati e limitando l’utilizzo delle acque depurate, a particolari colture ed utilizzando tecniche irrigue specifiche. Quarto ed ultimo progetto: l’Energizzazione aziende agricole nel metapontino, che ha come idea di sviluppare un sistema integrato che preveda  due linee ben distinte di produzioni alternative fra di loro compatibili, che utilizzino nel primo caso, scarti vegetali e rifiuti di legno non trattato, nel secondo, l’irradiazione solare. Il progetto pertanto si comporrà di un impianto di cogenerazione alimentato a biomasse, un sistema di pannelli fotovoltaici finalizzati alla produzione di energia elettrica, un sistema di pannelli solari.

“Un modo nuovo, l’utilizzo dell’agricoltura nel settore dell’energia alternativa e delle cosiddette fonti rinnovabili e pulite – hanno dichiarato i presenti – è possibile anche se occorrono leggi regionali che a cui fare riferimento. Regioni del Nord, più grandi della Basilicata come Lombardia o Piemonte solo per citarne alcune, ci danno l’esempio che tutto questo è possibile e che deve esserlo utilizzando materiale prodotto nell’agricoltura della nostra regione e non esportarlo dall’estero perché altrimenti la paura di continuare ad essere dipendenti da altri paesi come accade oggi –l’Italia dipendente nel settore energetico dalla Francia – non ci farebbe uscire da un sistema in cui ci sono i paesi che “dettano” le leggi e coloro che invece devono “applicarle”.

[articolo di Domenico Ciancio]

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