La struttura si occuperà inoltre di prevenire eventuali altri focolai di crisi industriale che in futuro potranno accendersi sul territorio lucano. E’ quanto è emerso questa mattina in un seminario tenutosi nella sala Inguscio. Sulle ipotesi di attuazione di questo altro importante obiettivo sono chiamate ad esprimersi le organizzazioni sindacali e imprenditoriali. L’iniziativa “sta già suscitando – ha sottolineato il presidente della Regione, Vito de Filippo – l’attenzione dei governatori della altre Regioni del Sud per i suoi contenuti e per il modello innovativo”. “In Basilicata – ha detto ancora De Filippo – si avvertono più forti gli effetti della difficile congiuntura in cui versa l’economia italiana. Come ha affermato lo stesso ministro Padoa Schioppa, l’Italia è un Paese che non cresce da dieci anni. Tale condizione è complicata da una malattia diffusa dei sistemi economici e produttivi che necessitano di cure robuste. In questa prospettiva una piccola regione del Mezzogiorno come la nostra – ha osservato De Filippo – presenta maggiori punti di criticità. Per risolverli e mettere in campo efficaci politiche per la crescita e lo sviluppo, è necessaria la concertazione dei sindacati e delle associazioni datoriali”.
La task force dell’occupazione nei suoi primi mesi di attività si è trovata a confrontarsi con ottanta punti di crisi occupazionale. “Di questi – ha specificato il responsabile, Angelo Nardozza, – circa trenta sono stati affrontati in maniera pregnante” non ultimo “il recente provvedimento che ha consentito in deroga alla normativa vigente così come previsto dalla legge finanziaria di prorogare di un anno gli ammortizzatori sociali per 500 lavoratori di nove aziende in crisi oltre agli 800 della Sma”. Lo sforzo, adesso, è quello di creare “una struttura professionale e poco burocratica, che nella chiarezza e nella trasparenza dia risposte concrete sia alle situazioni di crisi evidenti sia alle emergenze che si stanno preparando”. Ma questa – ha aggiunto Nardozza – “è solo una parte dell’attività che stiamo conducendo. L’Unità di crisi, per esempio, sta dando un’accelerata agli investimenti programmati dal Consorzio Valsud in Valbasento, per creare posti di lavoro e tamponare le emorragie occupazionali che la crisi di settori industriali in qualche modo superati ha provocato. L’obiettivo – ha rimarcato – è quello di riuscire a rappresentare in anticipo i possibili punti di crisi, e possibilmente di prevenirli attraverso gli strumenti e le opportunità che le politiche del lavoro offrono al territorio”.“La giunta regionale lucana – ha sostenuto il consulente della task force, Carlo Borgomeo – con l’istituzione dell’Unità Interdipartimentale, ha avuto una felice intuizione, che gioca intorno al ruolo che la Regione può avere per risolvere le crisi occupazionali, diverso dalla semplice mediazione”. Le linee guida, che dovranno tracciare il percorso della struttura, si diversificano in varie attività. La prima è quella di rispondere – ha spiegato Borgomeo – alle emergenze “evitando di battere strade inutili”, ma con sollecitazioni e relazioni idonee a risolvere le questioni immediate. Una successiva fase, che nelle previsioni dovrebbe concludersi entro il 30 settembre, servirà a ricostruire la mappa delle iniziative in corso degli enti locali in tema di formazione, incentivi e di tutte le politiche di sviluppo in genere. In pratica un lavoro di collegamento di informazioni provenienti dai vari Dipartimenti, che va aggiunto ai dati provenienti dal mondo del lavoro e dai sistemi produttivi, per avere il quadro chiaro della situazione occupazionale sul territorio lucano. In un successivo momento con la collaborazione degli imprenditori, si cercherà di capire dove va l’apparato industriale della Basilicata, in modo da orientare l’azione politica e cogliere le opportunità.
Ha partecipato al seminario anche il Direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro della Lombardia, Massimo Giupponi. “Il mercato del lavoro in Italia è storicamente un terreno di confronto rispetto alle analisi, ma – ha commentato – molto raramente si sviluppano proposte concrete. Anche la Lombardia, nonostante abbia un tessuto produttivo ben consolidato, ha vissuto momenti di crisi aziendali che ha superato attraversi una task force capace di coinvolgere attivamente molti soggetti”. Giupponi, inoltre, ha raccontato, l’esperienza della Borsa continua nazionale del lavoro (un portale che favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro) in Lombardia partita sperimentalmente prima ancora del progetto ministeriale”, sottolineando che “fino a questo momento l’iniziativa ha generato ben 28 mila posti di lavoro”.
Concludendo i lavori, l’assessore alle Attività produttive, Donato Salvatore, ha sostenuto che “la task force attestata alla Presidenza della Giunta mette a sistema le competenze dei vari Dipartimenti regionali. La sua funzione deve puntare a gestire e monitorare tutte le situazioni di crisi, anche se il suo compito non deve considerarsi esaustivo delle normali relazioni politiche e sindacali”. Per Salvatore “il primo bilancio delle attività è sicuramente positivo. In futuro dovranno essere intercettate e messe in rete tutte le iniziative della Giunta regionale in favore dello sviluppo e dell’occupazione, tra cui i distretti tecnologici, il Patto con i giovani, le attività di ricerca in collaborazione con la Fiat e i fondi del Piano operativo Val d’Agri”.