Programma:
Lunedì 26 giugno 2006
Ore 20,00
Carcere di Potenza consegna cesto di prodotti tipici lucani a Vittorio Emanuele di Savoia;
Ore 21,00
Atrio Mattatoio a 50 metri dal Carcere spettacolo teatrale “L’innaffiatore del cervello di Passannante” di e con Ulderico Pesce;
Ore 23,00
Partenza del corteo che porterà a Savoia di Lucania il cranio e cervello di Passannante ricostruiti;
Ore 24,00
Consegna al sindaco di Savoia delle firme raccolte sul sito www.uldericopesce.com in cui si chiede la sepoltura di Passannante nella sua terra.
Lettera Aperta:
Signor Vittorio Emanuele,
siamo spiacenti del suo arrivo in Basilicata per motivi giudiziari e ci auguriamo che presto la Magistratura faccia luce sui fatti che la riguardano. Sappiamo che nel carcere di Basilicata le verrà assicurato un trattamento civile che lo Stato deve assicurare ad ogni cittadino.
In Basilicata lei verrà trattato come purtroppo “casa Savoia” e il nascente Stato italiano non fecero nei confronti di Giovanni Passannante, l’anarchico lucano che il 17 novembre 1878 attentò alla vita di Umberto I di Savoia con un coltellino che aveva una lama lunga quattro dita non adatta ad uccidere un uomo.
Per ordine dei Savoia, suoi avi, che già avevano firmato le leggi razziali del 1938 che condussero milioni di ebrei nei forni crematori, Passannante fu rinchiuso in una Torre sull’Isola d’Elba, in una cella buia situata sotto il livello del mare dove fu torturato. Lì fu isolato per dodici lunghi anni fino a diventare cieco, in quella cella arrivò a mangiare le sue stesse feci. Il paese in cui nacque si chiamava Salvia, vicino a Potenza, il sindaco il giorno dopo l’attentato per chiedere scusa al re lo ribattezzò Savoia di Lucania. E’ l’unico lembo di terra che porta il suo cognome signor Vittorio Emanuele. Quando nel 1910 Passannante morì gli tagliarono la testa, il cranio fu segato, il cervello prelevato e messo sotto formalina, entrambi esposti nel Museo Criminologico di Roma dove ancora oggi possono essere “ammirati” pagando 2,00 euro.
Signor Vittorio Emanuele noi ci chiediamo: “Perché tenere nel Museo del Crimine un uomo che non ha ucciso nessuno, un uomo che aveva degli ideali di giustizia che predicava l’avvento della Repubblica e la dignità dei lavoratori?”. Racconto tutto questo in uno spettacolo teatrale “L’innaffiatore del cervello di Passannante” e sul mio sito internet chiedo adesioni per riportare in Lucania i resti di Passannante.
Lunedì 26 giugno reciterò lo spettacolo nel piazzale del Mattatoio comunale che si trova di fianco al carcere, vorrei che lei aprisse la finestra per ascoltarlo. Le chiedo inoltre di firmare la petizione popolare sul sito http://www.uldericopesce.com/ per la sepoltura dei resti di Passannante nel suo paese e la sostituzione all’interno del museo dei resti veri con calchi di gesso affinché si possa ricordare un’ ingiustizia subita da Passannante e dai suoi seguaci in vita e in morte. Visto che lei è il massimo esponente di casa Savoia ci permettiamo di donarle, alle ore 20,00 del 26 giugno, un cesto di salame lucano per fare ciò che i suoi nonni non fecero nei confronti del nostro Passannante.
Ulderico Pesce