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Telecom & Enav Killers con le mani sporche di sangue?

Esso si trova sia nella Direzione Regionale che nelle filiali periferiche. Generalmente è formato da non più di quattro persone scelte accuratamente. Purtroppo la scelta dei tecnici non viene fatta con la stessa meticolosità; è risaputo infatti di alcuni colleghi che passano le giornate in centrale ad ascoltare le conversazioni divertendosi un mondo. I vertici, queste cose, le sanno da sempre”.
Scrivono su L’Espresso Gatti, Gomez, Malagutti, e D’Avanzo su La Repubblica: “20 milioni gli italiani intercettati da Telecom”.
In una Lettera aperta indirizzata al “Comitato interno di controllo”, comitato nominato dalla stessa Telecom -il controllato ha nominato il suo controllore- scrive Giannino su il Riformista: “In che cosa consiste – tecnologicamente e come repertorio d’atti protocollati e consultabili – il cosìddetto “sistema radar”? Come sono state giustificate le movimentazioni di denaro a favore delle società all’estero di Cipriani? Ammettiamolo: c’è da restare senza parole di fronte al silenzio mediatico, tranne Espresso e Repubblica, che, da mesi, grava su tale vicenda”. Infatti, il TelecomGate, è uno scandalo senza precedenti nel nostro Paese.
Si indigna, giustamente, Oscar Giannino. Cosa fa, per esempio, il Corriere della Sera?
Para il q al suo boss Tronchetti Provera, e a Telecom. E a Tavaroli & Cipriani. Da mesi. Ne scrisse in dicembre, poi più nulla.
Perchè? O il Corsera stima i suoi lettori degli emeriti allocchi da prendere tutti i giorni per il q, o, il suo boss gli ha imposto la mordacchia (con quali ricatti editoriali?). Non è credibile, infatti, che un grande e stimato quotidiano come il Corriere e una giornalista come Fiorenza Sarzanini, che a detta di moltissimi colleghi è una punta di diamante del giornalismo di inchiesta, e che dispone di ragguardevoli fonti informative, stia facendo da mesi la cronaca del pallone ed ora la cronaca rosa-nera delle idiozie di Vittorio Emanuele o le oramai logore cronache nere su Ricucci and C/O.

Il Corsera si è buttato a pesce – ‘o pesce fete da ‘a capa – solamente sulle coglionate del Principe di Savoia, della destra e della Rai.
Non gli par vera la manna mediatica, piovuta dal cielo nel momento in cui è assordante il silenzio omertoso con cui, da mesi, il Corriere impacchetta e avvolge i reati del Patron delle intercettazioni: Marco Tronchetti Provera. Una manna di 8 o 9 pagine al giorno tutte “rigorosamente” sulle cronache delle intercettazioni lecite, cioè quelle ordinate dalla magistratura, da ammannire ai lettori, tutti disinformati e fessi, secondo il Corsera, con le cronache hard con cui, i lettori, devono leccarsi i baffi e farsi delle gran seghe. Il “classico” strumento con cui, in Italia, vengono nascosti all’opinione pubblica i veri grandi scandali di cui sono protagonisti i poteri forti, vedi Tronchetti Provera, copadroncino del Corriere e de La7 l’emittente tv che vorrebbe papparsi l’Ingegner De Benedetti.
Passiamo all’argomento centrale. Telecom & Enav Killers dalle mani sporche di sangue?
A proposito del “Sistema radar” usato da Telecom per le intercettazioni è ora che le Procure, e l’informazione, indaghino a fondo sul perchè l’ENAV, l’Agenzia Nazionale per i Monitoraggi e la Sicurezza dei Voli che opera dalle centrali e dalle Torri di controllo dell’Aeroporto Leonardo da Vinci, è apparsa ad un certo numero di internauti abbonati Telecom come una delle fonti e degli snodi delle intercettazioni. E nelle indagini si tengano ben presenti i tre “strani” incidenti aerei verificatisi l’estate scorsa.
Il più grave, in cui persero la vita 16 passeggeri, 3 furono i dispersi e 23 i superstiti, avvenne al largo delle coste di Palermo.
Questo per parlare solamente degli ultimi tre “incidenti” avvenuti nell’arco di un mese tra i quali, appunto, Palermo, Linate e Fiumicino “a causa di un blackout prodottosi nelle comunicazioni tra terra e cielo” fu la spiegazione sui misteriosissimi blackout avvenuti per cause ancora da chiarire. L’ENAV ebbe un ruolo fondamentale nella tragedia dell’Atr 72 della Tuninter precipitato nel mare di Palermo.
“E’ giallo sui soccorsi” – scrisse il Corsera – “Tra gli orari delle registrazioni delle comunicazioni tra l’Enav, l’ente che coordina il traffico aereo sia in volo sia a terra, e l’Enac, l’ente nazionale aviazione civile, c’è un buco di 13 minuti. Alle 15.37 è stato perso il contatto radio (dell’Enav ndr) del bimotore dalla torre di controllo. “Ma solo alle 15.50 ci è arrivata la segnalazione dell’ammarraggio” ha spiegato Rosalba Castiglia direttrice dello scalo di Punta Raisi. “Perchè questo ritardo? Non può averci impiegato tanto tempo a precipitare l’aereo” (13 minuti per precipitare! ndr) ha ammesso Benedetto Marassà, direttore operazioni e sicurezza dell’Enac”. Dunque? Il Corsera ha dimenticato ciò che ha scritto? Perchè certe intercettazioni conducono all’ENAV?
Tecnici & intercettatori quali casini hanno fatto tra i fili dell’ENAV e di Telecom?
Perchè i vertici dell’ENAV, Raffaele Rizzi, Giorgio Puglisi e l’addetto all’informatica Bruno Carbone nonchè l’Ufficio legale di Telecom ai tempi diretto da Guglielmo Bove, ufficio ora delegato alle funzioni del disciolto Cnag diretto da Tavaroli, non hanno mai dato spiegazioni e si sono negati a chi gliele ha chieste pur avendo ricevuto per mesi IP e relazioni amplissime e documentatissime sulle intercettazioni provenienti dall’ENAV e da Telecom subite da normalissimi utenti?
E il Garante, che ha ricevuto ripetute ed ampie documentazioni, perchè non ha indagato? Perchè si è disinteressato del “caso”? Domanda: All’interno dell’ENAV operava un centro di intercettazioni con tecnici agli ordini di Tavaroli & di Telecom?
O, invece, Tavaroli e Telecom impiegavano un tim di tecnici corrotti esterni all’ENAV ma che si servivano di IP, identità e riferimenti dell’ENAV? E, in questo caso, chi dall’interno dell’ENAV dava loro i riferimenti e gli IP di propri tecnici così da fare apparire le intercettazioni fatte ad opera dell’ENAV?
Ritengo questa indagine doverosa e fondamentale ai fini della sicurezza dei voli che partono ed arrivano nel nostro Paese e per stabilire quali organi, e “persone”, sono i responsabili della morte dei passeggeri del volo conclusosi tragicamente al largo di Palermo. E’ con quegli organi e con quelle “persone” che i familiari delle vittime del volo dell’Atr 72 potranno rivalersi, nelle apposite sedi civili e penali, per la tragica perdita dei loro cari. E far sparire dalla terra la feccia, ladra e forse assassina, di Telecom.