Le due province lucane sono state dunque individuate dalla Regione come i territori dove costituire i due Centri principali, che si articoleranno in centri di secondo livello sul territorio.
Sulla base di tali direttive, la Provincia di Potenza ha avviato il percorso che porterà all’istituzione del CST, ponendo in essere una prima stesura del progetto. Si tratta di un importante passaggio nella vita della pubblica amministrazione locale in quanto il CST della Provincia di Potenza non si pone solo l’obiettivo di eliminare il digital divide (divario esistente nell’accesso alle nuove tecnologie) tra i comuni piccoli e medi ed il resto delle istituzioni, o di realizzare un efficace sistema per la diffusione e il riuso delle soluzioni di e-Governement, il CST ha l’ambizione di essere anche un sistema integrato sul territorio della provincia, che supporti Comuni e enti locali in ambiti settoriali e tematiche specifiche, attraverso l’erogazione di servizi, anche on line.
Per avviare tutto ciò, la Provincia di Potenza ha immediatamente interessato l’organismo istituzionale costituito ad hoc per la discussione e la condivisione di progetti di tale ampiezza. Il presidente Sabino Altobello, ha infatti convocato per giovedì 15 giugno la Conferenza provinciale delle Autonomie Locali e Funzionali, composta dai rappresentanti dei 100 Comuni, delle Comunità montane e delle autonomie funzionali, per sottoporre ai definitivi destinatari il modello in costruzione e per condividerne eventuali miglioramenti.
Una partecipazione alle scelte che Altobello vuole allargare anche ai rappresentanti sindacali e del mondo economico e delle imprese, attraverso incontri programmati per la giornata di venerdì 16 giugno.
“La nostra è una regione – ha commentato Altobello – che ha già dato dimostrazione di essere particolarmente attenta ai cambiamenti che la tecnologia impone alla società e di guardare all’innovazione come scelta strategica per il futuro dei territori. L’e-Governement rappresenta un terreno su cui muoversi più velocemente possibile per infondere una nuova cultura della pubblica amministrazione, superare le arretratezze tecnologiche negli enti e fornire ai cittadini servizi integrati caratterizzati da efficienza e celerità. Il tutto deve avvenire attraverso la cooperazione tra istituzioni e tra centro e periferie”.