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[ ANNO II – GIUGNO 2006 – NUMERO 25 ] QUALE SICUREZZA NELLE CITTÀ ITALIANE?

La sicurezza in alcune Regioni italiane. Analizzando i delitti denunciati dalle Forze dell’ordine all’Autorità giudiziaria, si rileva che in Campania e in Lombardia è stato denunciato il maggior numero di reati. Le regioni più tranquille sembrerebbero essere la Valle d’Aosta ed il Molise. Le regioni con indice di microcriminalità più alto sono la Lombardia (30,6%), il Lazio (30,4%) ed il Piemonte (29,5%); mentre quelle con indice più basso sono la Basilicata(4,4%) ed il Molise (4,8%). Dalla graduatoria provinciale dei reati emerge che il 30,5% dei delitti denunciati in tutta Italia si concentra nelle province di Roma, Milano, Torino e Napoli. Sembrerebbe, però, che la concentrazione di reati in queste aree sia leggermente diminuita: cinque anni fa le dieci province nelle quali si registravano il maggior numero di denunce raccoglievano il 46,5% del totale, mentre nel 2003 queste sono scese al 43,9%.
La sicurezza in Emilia Romagna. In Emilia Romagna, l’insicurezza urbana si riferisce ad almeno tre ordini di problemi: i fenomeni di aggressione o di appropriazione qualificati come reati (lesioni dolose, diverse tipologie di furti e di reati); i comportamenti incivili e i fenomeni di degrado/disordine urbano (sia fisici che sociali); i sentimenti soggettivi di insicurezza. Relativamente alla delittuosità nel 2003 si registra, rispetto al 2002, un incremento di reati del 14,4%, percentuale maggiore perfino dell’incremento medio nazionale (10,1%). In particolare aumentano del 35% le rapine in posta, del 21,1% gli scippi, del 12% i borseggi e del 9% le lesioni dolose. La provincia con il maggior numero di delitti è Bologna; al contrario, la provincia più sicura è Piacenza.
In Toscana, più sicurezza nella quotidianità. La Toscana ha focalizzato la sua attenzione sul problema della sicurezza e ha adottato misure adeguate per affrontarlo. La Regione si è attivata in tal senso istituendo “l’Ufficio Città Sicura” con lo scopo di stimolare e rendere partecipi i cittadini della progettazione e dell’attuazione delle politiche per la sicurezza, attraverso interventi di assistenza alle vittime dei reati, il monitoraggio dei fenomeni di rischio, di devianza e di degrado, l’attività di ricerca scientifica e l’attività di supporto all’azione degli organi di polizia. La provincia nella quale si sono verificati più furti, nel 2003, è Firenze con una percentuale pari al 36,7%, seguita dalla provincia di Lucca (12,8%). Le province che risultano “più sicure” sono invece Massa Carrara (4,0%) e Siena (4,1%). In partiolare, i borseggi, i furti in appartamento e i furti su auto in sosta sono quelli che ricorrono più spesso. Nella provincia di Firenze il furto più frequente è il borseggio (6.891), mentre nelle province di Arezzo, Livorno, Massa Carrara, Pisa e Siena è maggiormente diffuso il furto in appartamenti; infine, nelle province di Grosseto, Lucca, Pistoia e Prato si registra il predominio del furto di auto in sosta. Un altro tipo di delitto abbastanza diffuso in Toscana è la rapina. Anche in questo caso la provincia che ha registrato una più alta percentuale di rapine è Firenze (39%), seguita da Prato (14,5%). Invece sembrerebbero “più sicure”, sotto questo aspetto, Grosseto (1,9%) e Siena (2,2%).
La sicurezza nel Lazio e nella Capitale. Roma e Latina sono le province in cui il fenomeno della criminalità è più diffuso. Nel 2003, il maggior numero di omicidi si è registrato nella Capitale (con 37 episodi di omicidio volontario, pari al 75,5% del totale regionale); nelle altre province si segnalano 4 casi a Frosinone e a Latina e 2 a Rieti e a Viterbo. Sempre nel Lazio sono stati denunciati 134 casi di tentativi di omicidio, dei quali 101 a Roma, 10 a Viterbo e 4 a Rieti. Relativamente ai reati di lesioni dolose, estorsioni, borseggi e scippi, dopo Roma (37.578), è Latina la provincia che si classifica al secondo posto (1.418). L’analisi dei furti nel Lazio fa emergere ugualmente Roma e Latina come le province con maggior numero di furti (rispettivamente 53.347 e 4.117). Secondo un’analisi della situazione nella Capitale, relativa al primo semestre 2005 le lesioni personali (74) e i furti (25) sono i reati commessi con maggior frequenza nel Comune di Roma.
Comune di Roma: in primo piano, gli anziani vittime di reato. Il Comune di Roma ha attivato lo “Sportello per anziani vittime di reato”. Tra gli interventi tecnici disponibili, gli anziani ultrasettantenni e capofamiglia che abbiano subìto un furto con effrazione nella propria casa possono richiedere la riparazione gratuita di porte e/o finestre. Viene inviato al domicilio un tecnico artigiano al quale bisogna esibire copia della denuncia, mentre un operatore assiste l’anziano nella compilazione di una semplice documentazione. La riparazione avviene entro le 24 ore successive alla segnalazione. Allo sportello sono pervenute 972 richieste e sono stati realizzati diversi interventi, suddivisi tra telefonate di orientamento ai servizi, incontri di consulenza in sede e interventi a domicilio. La maggior parte degli utenti che si sono rivolti al servizio hanno segnalato soprattutto maltrattamenti o omissioni di cura, perpetrati all’interno del nucleo familiare. Tuttavia, spesso hanno omesso di fornire elementi quali l’età o il numero telefonico, timorosi di un eventuale riconoscimento ma bisognosi, al tempo stesso, di essere ascoltati. Inoltre, coloro che si rivolgono allo sportello sono in larga parte donne (75%), contro il 25% degli uomini. La fascia d’età maggiormente bisognosa di aiuto è quella degli ultra settantacinquenni che rappresenta il 46% dell’utenza totale. In più della metà dei casi (52%) le chiamate al servizio vengono effettuate direttamente dalle vittime; nel 24% dei casi la denuncia arriva invece da un familiare.
In Campania, quale sicurezza? Nel 2003 il reato verificatosi con maggior frequenza in Campania è il furto. Infatti, in tutte le province, il numero dei furti è di gran lunga superiore agli altri delitti. Napoli è la provincia che si caratterizza per il maggior numero di reati denunciati, seguita da Caserta dove spiccano, in negativo, furti (16.524), rapine (1.652). Mentre per i reati di lesioni dolose, truffa e contrabbando, al secondo posto, dopo Napoli (1.729 e 11.178), si classifica Salerno (644 e 3.148). La provincia apparentemente “più sicura” è Benevento che ha registrato, in generale, un numero di delitti più basso rispetto alle altre province della Regione. Anche, nell’ambito della sicurezza nazionale, emerge che la provincia campana “più sicura” è Benevento. Infatti, occupa la quinta posizione, seguita da Avellino che si colloca al quattordicesimo posto. La provincia campana che, invece, occupa la posizione più alta nella classifica è Napoli, posizionata al 75° posto seguita da Caserta (60° posto) e Salerno (47° posto).
Cittadini, percezione della sicurezza, precauzioni da mettere in atto. Secondo dati Istat, gli italiani non si limitano solo ad auspicare interventi che implichino immediatamente e direttamente una diminuzione dei livelli di criminalità, quali una maggiore presenza di Forze dell’ordine sul territorio (che pure registra il 53,6% delle preferenze) o la certezza che gli autori dei reati vengano individuati ed arrestati (41,6%). È ormai largamente condivisa all’interno del corpo sociale l’opinione che la sicurezza si tutela e si mantiene attraverso una serie di interventi sul territorio volti a creare quelle condizioni sociali complessive che inibiscano gli atti di devianza. Infatti, il 33,8% della popolazione si esprime a favore di attività di prevenzione sociale rivolte ai giovani e ai soggetti a rischio di ingresso nei circuiti criminali; il 25,9% si sentirebbe più sicuro se venissero effettuati interventi di riqualificazione urbana, quali una maggiore illuminazione delle strade, l’organizzazione di eventi, l’apertura degli esercizi pubblici nelle ore serali, ecc.
In questo contesto, la tranquillità all’interno della propria abitazione è considerata uno degli elementi che incide notevolmente sulla qualità della vita. Il 62,2% dei cittadini dispone di almeno un sistema di sicurezza nella propria casa; il sistema di sicurezza maggiormente utilizzato dalle famiglie italiane è la porta blindata (con una percentuale pari al 40,8%), seguito dal bloccaggio alle finestre (26,4%) e dalle inferriate alle porte e alle finestre (21,4%); il 16% ha inoltre un dispositivo d’allarme, il 15,6% si è assicurato contro i furti e il 13,5% possiede una cassaforte. Mentre solo il 4,1% degli interpellati dice di ricorrere alla vigilanza privata. Tra le strategie di difesa adottate dalle famiglie si segnalano il ricorso ai vicini (chiedere di controllare, 40%) e lasciare le luci accese anche quando si è fuori casa (22,3%).
Istituzioni, territorio e cittadini più sicuri. Per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini, nei 103 capoluoghi di provincia risulterebbero operativi il “Poliziotto ed il Carabiniere di quartiere”. A partire dal 15 luglio 2005, sono stati incrementati i servizi per il cittadino realizzati da Polizia e Carabinieri nell’ambito della “Polizia di Prossimità”, una serie di iniziative indirizzate ad una maggiore attenzione ai bisogni degli italiani. Sono entrati in servizio 747 “Poliziotti e Carabinieri di quartiere” per coprire 136 nuove zone delle province di Bari, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Cuneo, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Venezia, Vicenza, Padova, Palermo, Piacenza, Prato, Rimini, Roma, Siracusa, Taranto, Teramo e Torino. La sperimentazione è iniziata il 18 dicembre del 2002 in 28 province e da allora è progressivamente aumentato il numero di poliziotti e di città aderenti all’iniziativa. Fino al 14 luglio erano circa 2.200 i poliziotti e i carabinieri di quartiere già operativi in 486 diverse zone del territorio nazionale. Solo lo scorso anno, sono stati assegnati a questo settore circa 1.000 operatori tra agenti della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Con i 747 nuovi agenti, il numero complessivo dei poliziotti e carabinieri di quartiere sale a 2.947 per un totale di 622 zone coperte dall’iniziativa. Per la primavera del 2006 si prevede che ci saranno 5.900 poliziotti e carabinieri di quartiere, distribuiti in oltre 1.000 quartieri delle città italiane.