Tanto le opere quanto la figura dell’artista, rappresentano una rara sintesi dell’idea di ”Rete” e di sistema che stiamo cercando di valorizzare per meglio rendere produttiva l’identità e la cultura lucana.
Un sistema, il nostro, che vuole garantire un rapporto stabile e organico tra aree geografiche come province e territori, tra generazioni diverse di artisti, tra discipline e ambiti creativi.
E Leone risponde perfettamente a fare da testimone a questa nostra idea: è nato in provincia di Avellino, oggi vive e lavora a Napoli, ha vissuto ed insegnato arte a Potenza e da circa settant’anni ha eletto Montemurro come suo Paese dell’Anima.
La sua attività creativa è sintesi anche di generazioni a confronto, essendosi sempre caratterizzato per la grande capacità di guardare avanti, di rappresentare il futuro ad ogni età ed oggi, alla soglia dei 90 anni, dimostra ancora come l’occhio e la passione del giovane artista siano l’essenza della sua produzione e della sua personalità.
Inoltre Leone impersona la rete dell’arte in maniera evidente. Questa mostra è testimonianza di come sia possibile valorizzare tutta l’arte in un sol giorno, è testimonianza di come sia possibile mettere in ”rete” anche la testa e l’anima.
Infine, le sue opere hanno girato e girano il mondo mettendo in perfetta sintesi i valori del luogo, del territorio, con quelli dell’universo. Molte di queste opere rappresentano proprio l’identità dei nostri territori ed oggi arricchiranno il patrimonio della Provincia.
Leone, infatti, in seguito alla mostra di Potenza, oltre alle opere acquisite dalla Provincia, ha voluto lasciare l’intera mostra in comodato al nostro ente, dimostrando di aver sposato in pieno l’idea di Rete e di volerla supportare con il massimo impegno. Con l’approdo a Napoli, per il quale ringrazio di cuore il sindaco Iervolino e il presidente del Consiglio Comunale, Squame, si chiude il primo piccolo cerchio di una serie concentrica che guarda ad un panorama ancor più vasto, che il maestro Leone merita pienamente.
Lo dimostra l’interesse che le opere di questa mostra hanno già suscitato in esposizione a Bologna, pochi mesi fa, in un contesto di grande rilievo in cui il nostro artista non ha faticato a ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Per tutte queste ragioni Leone è un ”caso” e tale sintesi e felice interpretazione del nostro progetto si deve ad un testimonial d’eccezione a cui la Provincia di Potenza ha inteso affidare il suo progetto: a Philippe Daverio va infatti il merito e il riconoscimento per aver fatto splendere un’idea, per aver acceso la luce e mostrato che una piccola Provincia può diventare un vero ”caso”.
E il “Caso Leone” di ieri, oggi ritorna a casa, in una delle sue tante case, e ritorna ad essere “Il Leone di Napoli”.