In questo articolo sono presentate due ricerche che l’Eurispes ha svolto sui giornali quotidiani in tempi differenti su due temi si che riferiscono all’utilizzo della tecnologia e al suo impatto sull’ambiente è hanno avuto grande eco sui media. La prima riguarda la vicenda di Scanzano, ovvero la scelta del sito unico per le scorie nucleari italiane. La seconda, più recente, riguarda la linea ferroviaria veloce in Val di Susa.
Il sito unico di Scanzano. Nel lavoro che affronta la questione Scanzano sono state prese in considerazione le testate giornalistiche che coprono gran parte del Paese. Sono considerate testate nazionali, Corriere della Sera, la Repubblica e Il Sole-24 Ore; mentre le altre sono considerate le più diffuse a livello regionale e intraregionale: La Stampa (area del Nord-Ovest); Il Gazzettino (area del Nord-Est); Il Messaggero, La Nazione-Resto del Carlino (area del Centro); Il Mattino di Napoli e la Gazzetta del Mezzogiorno (area del Sud); L’Unione Sarda; la Repubblica edizione pugliese-lucana. Il periodo di tempo considerato si estende dal 14 novembre al 31 dicembre del 2003, anche se bisogna rilevare che dopo il 5 dicembre di fatto l’argomento Scanzano scompare quasi completamente dalla stampa quotidiana: pertanto si è ritenuto di fermare l’indagine a questo ultimo periodo. Gli articoli analizzati sono stati complessivamente 435.Dall’analisi risulta che l’attenzione al caso di Scanzano è abbastanza elevata: più di un terzo degli articoli è stato annunciato in prima pagina e collocato in posizione di apertura.
Si può constatare, però, una certa neutralità espositiva: la titolatura, più che richiamare ad effetto, ha descritto in maniera esplicita o allusiva il contenuto del testo, che nel 68% dei casi è stato un servizio. I giornalisti hanno firmato il pezzo nel 61% dei casi, mentre il 22% di articoli è rimasto privo di indicazione relativa all’autore. Per quanto riguarda la presentazione del testo, esso ha raramente intenti scientifici: il tema dominante è la politica, mentre la tecnologia è l’argomento centrale del 12% dei testi. Ancor meno rilevante la descrizione degli effetti ambientali dell’evento, la cui presenza (2%) è pressoché ininfluente: pertanto solo in pochi casi (17%) è presente un contesto scientifico di riferimento. L’orientamento del testo è prevalentemente critico ed i corsi di azione proposti dagli autori, nel 64% dei casi, sono di natura politico-istituzionale. Anche in questo caso le motivazioni di carattere scientifico-tecnologico riscuotono meno sostegno da parte della stampa: sono citate nel 24% degli articoli. Il tipo di comunicazione veicolata sull’evento Scanzano non ha carattere complesso: la scarsa attenzione mostrata verso le tematiche tecnologico-scientifico si traduce in un’esposizione di tipo narrativo-descrittivo che richiede, principalmente, una capacità di comprensione ed un livello di istruzione medio-basso. I testi, infatti, in prima istanza descrivono fatti e fenomeni, secondariamente argomentano e commentano l’evento ed, in ultima istanza, illustrano problemi. Negli articoli non vengono proposte soluzioni, nonostante si lasciasse spazio al suggerimento di corsi di azione. I giornalisti si avvalgono prevalentemente di fonti governative.
La ricerca sulla TAV in Val di Susa. La vicenda sul passaggio del treno ad alta velocità (TAV) nella Val di Susa è salita alla ribalta della cronaca nel novembre 2005. Le testate studiate, scelte tra quelle di interesse nazionale, sono tre: Il Sole-24 Ore, la Repubblica e La Stampa. Il periodo di osservazione si è svolto nel periodo che va dal 1º novembre al 13 dicembre 2005. In questo lasso di tempo sono stati pubblicati, nei tre quotidiani, 214 articoli inerenti agli avvenimenti in Val di Susa.
Il 1º novembre, giorno d’inizio dell’analisi, sono stati pubblicati 5 articoli sugli eventi in Val di Susa; il 13 dicembre, ultimo giorno utile per poter concludere la ricerca, ne sono stati pubblicati 14. L’apice dell’interesse da parte dei quotidiani si è registrato il 7 e l’8 dicembre con, rispettivamente, 25 e 27 articoli usciti sulla stampa. Il 10 e l’11 del mese, giorni ricchi di incontri politici, a causa di uno sciopero dei giornalisti, i quotidiani non sono usciti in edicola e questo ha ridotto il numero di articoli da analizzare.
L’attenzione all’evento in Val di Susa si è mostrata molto elevata: il 47,7% degli articoli è stato annunciato in prima pagina a fronte del 52,3% che non ha avuto nessun richiamo in prima. A testimonianza dell’importanza attribuita all’evento si può osservare la collocazione del pezzo nelle pagine interne. Il 36% è stato collocato in posizione di apertura di pagina, il 4,7% in taglio alto e il 17,3% in taglio medio. Tra i pezzi collocati in spalla o in taglio basso sono, inoltre, inclusi 9 editoriali a varia firma.
La presentazione del testo ha raramente intenti scientifici: il tema dominante è la cronaca (42,8%), mentre la politica è l’argomento centrale del 28,6% dei pezzi. L’informazione scientifica e tecnica nonché le misure tecniche e legislative interessano, complessivamente, il 6,3% dei pezzi. I commenti sono presenti nel 19,3% degli articoli a dimostrazione della presa di posizione di alcune testate. In particolare La Stampa ha adottato una campagna favorevole alla linea ad alta velocità richiamandone l’importanza economica e strategica per la popolazione della Valle.
L’intento del pezzo è prevalentemente quello di fornire elementi descrittivi (49,5%). L’interesse dei giornali, infatti, è stato legato alle manifestazioni di protesta e agli elementi di colore (15%). Gli elementi di valutazione sono presenti nel 35,5% dei testi e sono una diretta conseguenza della posizione favorevole assunta, in particolar modo, dalla testata piemontese. L’intento scientifico degli articoli analizzati è basso. Meno del 15% di essi fa riferimento ad una tecnologia. Ciò non implica, però, che vi sia un approfondimento degli aspetti tecnologici nell’articolo: in molti pezzi, infatti, non sono citati né i vantaggi (27,6%) né i rischi (48,3%) impliciti nella tecnologia oggetto d’analisi. A conferma della posizione favorevole espressa generalmente dalle 3 testate si osserva che sui 29 pezzi che si riferiscono ad una tecnologia, il 72,4% prende in considerazione gli aspetti positivi della stessa, mentre il 51,7% ne illustra i rischi. I vantaggi citati sono prevalentemente di tipo economico (17 su 21 articoli) e in parte (6 su 21) di tipo ambientale, mentre quelli politici, socio-culturali e sulla vita quotidiana sono considerati quasi inesistenti: sono citati 4 volte.
Per quanto riguarda i rischi legati all’uso della tecnologia, l’importanza delle variabili si capovolge a totale favore delle questioni ambientali: in 14 pezzi su 14 è citato il pericolo ambientale. In un terzo degli articoli sono, inoltre, segnalati i rischi che si potrebbero verificare sulla vita quotidiana, in particolare il maggior traffico. Nella percezione del rischio le difficoltà di tipo economico, politico e socioculturale sono marginali: sono state indicate in 3 articoli su 14.
L’atteggiamento espresso nei testi è coerente con il tema degli stessi. Trattandosi, infatti, nella maggior parte di articoli di cronaca, l’orientamento complessivo del messaggio esprime un atteggiamento prevalentemente acritico (57,9%) riguardo al tema trattato. Si nota, altresì, un atteggiamento critico e persino polemico, rispettivamente, nel 20,6% e nel 9,8% degli articoli. Il pezzo descrive prevalentemente fatti o fenomeni (60,3%): l’esposizione è focalizzata su argomentazioni e commenti nel 19,2% dei casi e sull’illustrazione dei problemi nell’11,7%. Solo 19 articoli su 214, pari all’8,9%, hanno un intento propositivo e suggeriscono possibili soluzioni del problema.
Il testo valuta o suggerisce corsi d’azione nel 27,6% dei casi. Questi suggerimenti riguardano in maggioranza aspetti politico istituzionali e socio culturali. Anche in questo caso le azioni di carattere scientifico-tecnologiche riscuotono meno sostegno da parte della stampa: sono citate in 6 articoli su 59.
Modalità di comunicazione. La scarsa attenzione mostrata verso le tematiche tecnologico-scientifiche si traduce in un’esposizione di tipo narrativo-descrittivo. I giornalisti si avvalgono prevalentemente di fonti governative, siano esse centrali (37,3%), regionali (11,8%) o locali (6,9%). L’università e la comunità scientifica è invece citata nel 3,9% dei casi.

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