Due centraline danno infatti un responso preoccupante, avendo superato il limite massimo consentito pari a 50 µg/mc per quanto riguarda il PM10. Le centraline sono quelle ubicate a Rossellino e Via dell’Unicef (limiti superati nei giorni di martedì e mercoledì scorso). Se il bel tempo e l’assenza di precipitazioni non favoriscono certo l’abbattimento delle polveri sottili c’è da considerare come la rete di monitoraggio dell’aria a Potenza sia incompleto essendo la centralina di Viale Firenze fuori uso e quella di San Luca Branca, in prossimità dell’inceneritore, in via di sostituzione. L’assenza di iniziative del Comune di Potenza e dell’Assessorato all’Ambiente appare desolante ove si guardi all’assenza di informazione ai cittadini e di azioni capaci di scongiurare il superamento delle soglie di inquinamento del PM10 e del benzene indicate dalla legge e tutelare così la salute dei cittadini. Tra i primati negativi della città capoluogo di regione spicca l’assenza di iniziative tra cui il blocco o la limitazione del traffico cittadino in presenza delle condizioni previste dalla legge, il divieto di circolazione in alcune aree cittadine e fasce orarie, la creazione di nuove isole pedonali, il blocco della circolazione per i mezzi pesanti e dei bus extraurbani lungo le vie cittadine, l’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici, campagne di educazione ed informazione dirette ai cittadini, l’acquisto e l’affidamento all’ARPAB di nuove centraline per il rilevamento della qualità dell’aria. Iniziative per le quali è necessario coinvolgere la cittadinanza, i quartieri e le associazioni di volontariato per determinare una migliore qualità della vita a Potenza che deve rappresenta l’obiettivo primario della pubblica amministrazione.

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