Il volume, che dal titolo sembra essere uno strumento per l’azione di controinformazione in materia ambientale così di moda in questi ultimi tempi, è splendidamente illustrato da Sergio Staino, ed ha la prefazione curata da Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia ed icona dell’ambientalismo nel nostro Paese. Sarà sufficiente leggere le prime righe di Pratesi per capire che l’opera di Berlenghi è un coraggioso tentativo di parlare di ambientalismo rinunciando allo stile cattedratico col quale spesso gli stessi ambientalisti cercano di illustrare le proprie tesi. Il presidente del WWF, infatti, mette subito in guardia dal rischio che qualcuno possa davvero prendere sul serio un agile manuale che, giocando sulla “pedanteria” dei portatori del verbo ecologista, trova un modo – ironico e scanzonato – per dare utili informazioni sulle conseguenze che l’attuale stile di vita del mondo occidentale potrebbe comportare non solo per il nostro ecosistema ma anche, di conseguenza, per la salute e per la qualità della vita di noi tutti. La principale trovata narrativa è l’invenzione dell’amico ambientalista, quel personaggio un po’ naif che ad ognuno può capitare di conoscere e del quale si sopportano affettuosamente le manie e le fissazioni. Manie che il protagonista considera eccessive e comunque prive di fondamento perché la questione ambientale – a suo avviso – non è così drammatica come l’”amico” vorrebbe far credere e, in ogni caso, non c’è ragione per cui si debba mettere in discussione il benessere faticosamente conquistato grazie alla modernità. L’obiettivo dell’autore è quello di prendere per mano, attraverso l’ironia e l’umorismo, il lettore e indurlo a riflettere sull’importanza di un corretto ed equilibrato rapporto con la natura. Non è dato sapere se riuscirà a raggiungerlo, ma, al di là dei suoi ambiziosi propositi, la lettura del libro è scorrevole e godibile. Il libro, nel suo insieme, è molto divertente ed il “dizionario “ambientalista” contiene definizioni davvero spassose.