In virtù di ciò  “la stessa Amministrazione Pprovinciale –si chiede nel documento- deve tener conto, in fase di programmazione finanziaria, dell’esigenza di dotare il CDE di finanziamenti pluriennali iscrivendoli nei propri bilanci al fine di porlo nella condizione di programmare e pianificare le proprie attività, così come avviene anche per effetto della normativa Ministeriale”. E’ stata espressa, inoltre, formale richiesta, alla Giunta ed al Consiglio, “di voler coniugare in una fase di concertazione per il reale sviluppo de “la rete dei 100 Comuni” le politiche culturali dell’Ente, unitamente al CDE, in quella logica di “servizio” da offrire al territorio con elementi artistici e tecnici professionali”.
Nel documento, il Presidente Rosaria Vicino ha anche richiesto che il CDE,  sulla scorta della gestione dell’Auditorium del Seminario Regionale che il Centro ha ristrutturato in spazio teatrale per ottenere il riconoscimento di “Teatro Stabile d’Innovazione”, mantenga i livelli occupazionali raggiunti impegnando anche nuovi giovani professionisti di altri organismi non riconosciuti dal Ministero, al fine di razionalizzare le risorse pubbliche spesso polverizzate, selezionando le vocazioni e sconfiggendo il “sommerso” che in alcune regioni del Sud raggiunge livelli preoccupanti.
L’atto si conclude con l’auspicio che, in fase di revisione della Legge Regionale n. 22/88, la Regione Basilicata regolamenti e disciplini i finanziamenti tenendo conto sia dell’associazionismo culturale che degli Organismi storicamente organizzati in modo professionale ed operanti in Basilicata. Dopo la relazione introduttiva al documento fatta dal Presidente Rosaria Vicino, sono intervenuti i capigruppo Vincenzo Giuliani, Michele De Stefano, Nunzio Di Gregorio e Nunzio Di Stefano. In particolare il consigliere Giuliani ha sostenuto che, nell’ambito regionale, è ormai arrivato il momento che il CDE diventi organismo istituzionalizzato, in quanto teatro pubblico e continui ad offrire opportunità di lavoro a quanti operano esclusivamente in tale settore, perché professionisti.
I consiglieri Di Stefano e De Stefano dell’Udeur e dei Ds hanno infine sottolineato l’urgenza di un maggiore intervento finanziario, da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ancora oggi poco aperto al sostegno delle regioni svantaggiate.

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