Dopo aver ascoltato una lunga relazione dei mediattivisti di noscorie sul reattore a fusione nucleare che il fisico italo-canadese Emilio Panarella voleva installare a Ferrandina, il senatore Bubbico ha specificato che l’assenso al progetto sarebbe stato dato qualora fosse diventato reale e credibile (come già sostenuto in diverse occasioni sulla stampa ).
Noscorie Trisaia aveva sempre sostenuto la non attendibilità del progetto di costruzione del reattore a fusione che, come al solito, si sarebbe rivelato un “ cavallo di Troia” per nascondere altri scopi.
Trattandosi di una centrale nucleare che si va a collocare in un luogo designato come sito ideale per il deposito nazionale di scorie nucleari, anche il più scettico cittadino avrebbe sollevato qualche dubbio sulla centrale nucleare che avrebbe cambiato il destino dell’energia mondiale.
La relazione sul reattore a fusione, evidenzia un progetto poco credibile ma anche non attuabile. Per Noscorie Trisaia sono forti i sospetti che si tratta di un’operazione mediatica dai seguiti ancora oscuri che in qualche modo avesse a che fare con il territorio dei Calanchi e della Val Basento. E’ stato pertanto chiesto al senatore Bubbico di pronunciarsi in modo definitivo anche sul sito nucleare nei calanchi. L’unico modo per farlo è quello dell’istituzione urgente di un parco naturale. Un parco capace di scongiurare insediamenti poco compatibili e opere impattanti con l’ambiente (centrali . discariche, etc) e che rappresenti una straordinaria opportunità di rilancio produttivo del territorio.
Non a caso i Calanchi sono utilizzati come set cinematografico da numerosi registi. Il parco creerebbe nuovi posti di lavoro nelle attività turistiche ed artigianali, frenando lo spopolamento dei centri abitati e rivitalizzandone la loro funzione. Il paesaggio, la storia, l’archeologia, la geologia dei Calanchi costituisce un unicum da proteggere e valorizzare strappando il territorio ai disegni oscuri di quanti considerano quest’area un’ideale pattumiera, anche atomica.
Noscorie Trisaia auspica che la promessa del parco dei Calanchi fatta dal senatore Bubbico si trasformi ora in realtà. Il nuovo governo chiuda definitivamente il nucleare in Italia e abbandoni definitivamente il progetto di realizzare il deposito unico “provvisorio-definitivo”delle scorie radioattive licenziando la Sogin SpA ed attribuendo le competenze ad un soggetto pubblico che offra le necessarie garanzie di trasparenza.