La sua straordinaria idea consentì la partenza di un processo di integrazione tra Stati europei che può essere facilmente indicato come unico in tutta la storia del mondo in quanto, dopo anni di guerre violente e feroci, esso è avvenuto in maniera democratica, garantendo, peraltro, 50 anni di pace e di prosperità.
Del resto questi intenti erano presenti nel pensiero anche di altri illustri esponenti dell’epoca, quali il premier inglese Winston Churcill, che affermò testualmente in un suo discorso del 19 settembre 1946 a Zurigo : “Occorre un rimedio che, come per miracolo, trasformi la situazione e, nello spazio di qualche anno, renda tutta l’Europa così libera e felice come lo è adesso la Svizzera… Noi dobbiamo creare una sorta di Stati Uniti d’Europa”.
Si formarono, perciò, in quegli anni, un po’ dovunque, diversi movimenti che tesero, in maniera diversa, alla creazione di una Unione Europea.
E oggi, quella idea, è realtà!
Anche se, ancora dopo tanti anni da quel periodo, il processo non si è concluso, a dimostrazione di come sia difficile una integrazione così ampia e varia.
Molto però è stato fatto: l’Unione Europea esiste e cresce!
L’Europa unita sostiene iniziative concrete, alimenta il formarsi di un comune convincimento, coordina i programmi d’azione culturale, economica e politica, sovrintende le regole della nostra quotidianità.
Oggi l’Europa, nonostante le difficoltà, chiede più Europa: i dati degli ultimi sondaggi di Eurobarometro, condotti tra febbraio e marzo 2006 nell’ambito del Piano D per la Democrazia, il Dialogo e il Dibattito, mostrano crescenti aspettative da parte dell’opinione pubblica.
Gli abitanti dei Paesi membri chiedono maggiore coesione, maggiore sicurezza, maggiore tranquillità e sperano che, insieme, si possano risolvere problemi atavici come la disoccupazione o la crisi economica.
L’Unione Europea viene ormai associata all’idea di sicurezza, intesa come sicurezza sociale e come protezione dal crimine e dal terrorismo, ma anche come sicurezza ambientale e delle condizioni di vita e di lavoro.
Ma l’Europa può sperare di prosperare solo se ognuno di noi crederà ciecamente nella sua crescita  e si impegnerà in tale direzione: “noi vogliamo l’Europa” deve diventare il nostro motto quotidiano!
Solo se lavoreremo tutti insieme per essa, riusciremo a costruire la nostra futura “nazione delle nazioni”.

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