Si stima che attualmente nel mondo i forum siano circa 180 milioni, le community 70 milioni, le chat 40 milioni, i newsgroup 5,3 milioni. In Italia si stimano invece 2,7 milioni di forum, 1,7 milioni di chat, 800.000 community e 28.000 newsgroup.
I dati relativi al primo semestre del 2003 evidenziano come gli utenti di Internet nel nostro Paese, nonostante il ritardo rispetto al contesto internazionale, siano in continuo aumento. Basti pensare che gli utenti Internet italiani, da casa e dall’ufficio, nel settembre 2001 ammontavano a 11.927.701, nel settembre 2002 a 13.808.160, nel settembre 2003 a ben 14.036.462.
In ambito domestico l’utilizzo principale di Internet è proprio la comunicazione interpersonale, ma anche in ambito lavorativo questa funzione è molto utilizzata.
Nel 2000 gli italiani che frequentavano comunità virtuali erano circa 2,7 milioni, in crescita costante. Le comunità sarebbero al quarto posto nella graduatoria dei servizi on line preferiti, e in questo l’Italia si collocherebbe al di sopra rispetto alla media dei paesi europei. Circa il 37% dei navigatori italiani sarebbe utente di chat; fra questi circa i tre quarti sono uomini.
Community: i non-luoghi della comunicazione. Le comunità virtuali hanno una storia più lunga di quel che ci si potrebbe aspettare. Molti anni prima della diffusione di Internet esistevano già alcune comunità virtuali (ad esempio BBS), frequentate soltanto da alcuni membri delle università e da studiosi.
Rispetto a quell’epoca la popolazione degli utenti di Internet si è enormemente allargata e le sue caratteristiche sono mutate. Oggi gli utenti di Internet sono un gruppo molto meno omogeneo ed è stata introdotta la commercializzazione della Rete che si serve anche delle comunità virtuali per attirare potenziali acquirenti. Quando il mondo imprenditoriale ha intuito il potenziale delle community, per la loro capacità di coinvolgere e fidelizzare gli utenti, ha dato vita ai portali comunitari, che permettono a tutti di costruire nuovi spazi di aggregazione on line mettendo a disposizione degli utenti chat e forum gratuiti. A partire da questo momento le comunità on line si sono moltiplicate nelle diverse forme e nei più disparati contenuti.
Quando si parla di comunità virtuali si intendono insiemi di persone che, scambiandosi messaggi di posta elettronica (in liste o gruppi di discussione) o messaggi su forum di discussione, chattando o facendo giochi di ruolo (MUD) sviluppano legami più o meno stabili e duraturi, fondati su interessi comuni. Per comporre una comunità virtuale non basta però un gruppo di persone con uno o più interessi in comune: è necessario uno scambio di esperienze tra i membri, alla cui base ci sono la comunicazione e la condivisione. Le comunità virtuali infatti possono appartenere a tipologie diverse – professionali, scolastiche, di settore, ludiche, ecc. – ma in tutti i casi richiedono conoscenze condivise dai membri e relazioni sociali di tipo collaborativo. In particolare, alcune comunità on line hanno progetti precisi e nascono per raggiungere obiettivi definiti, altre si sviluppano senza alcuna finalità o con chiaro scopo di intrattenimento. In ogni caso si tratta di gruppi in cui le norme comuni e l’identità sociale sono perennemente in mutamento. Così è possibile che una comunità on line si avvalga di una struttura formale e gerarchizzata, ma anche una struttura decisamente informale e poco o per nulla organizzata. Alcune community nascono in modo estremamente spontaneo e così perdurano, senza regole precise. Ciascuna segue nel tempo la sua evoluzione: alcune si allargano coinvolgendo nuovi utenti, altre rimangono in modo stabile in gruppo ristretto. In ogni caso, le comunità virtuali hanno generalmente la caratteristica di non essere gruppi chiusi, ma aperti all’ingresso di nuovi elementi capaci di accendere nuovo interesse ed introdurre nuovi temi e prospettive. L’universo delle comunità virtuali è quindi sconfinato e spesso indisciplinato. I motivi principali per cui si entra in una comunità virtuale possono essere così sintetizzati: interesse per un argomento; desiderio di confronto con gli altri; necessità di comunicare; curiosità; desiderio di veder realizzato il proprio ego; fuga dalla realtà. Più in particolare le motivazioni che spingono ad appartenere ad un gruppo on line possono essere:
Mancanza di controparte nel “mondo vero”. La difficoltà a trovare nel proprio ambiente quotidiano persone che condividano gli stessi interessi può indurre gli individui ad entrare nei gruppi virtuali tematici relativi a quegli argomenti specifici. Al tempo stesso individui con caratteristiche spesso non accettate socialmente, in Rete hanno la possibilità di incontrare e dialogare con persone che hanno in comune con loro quelle caratteristiche (dalle idee politiche all’omosessualità).
Ragioni di tempo. Gli impegni quotidiani possono rendere difficile trovare il tempo per incontrare di persona individui che condividono gli stessi interessi; i gruppi virtuali hanno il vantaggio di rendere possibile la comunicazione asincrona, che rimedia in buona parte al problema di conciliare le attività.
Condivisione di uno stesso problema. Avere un problema in comune rappresenta un forte motivo di aggregazione (sono numerosi nel web i gruppi di self-help).
Ansia sociale e solitudine. Lo stile di vita moderno favorisce, più che in passato, l’isolamento e la difficoltà di vivere in comunità. Per persone di carattere timido, insicuro ed introverso, in particolare, confrontarsi con il prossimo e con un gruppo sociale è solitamente motivo di ansia e di difficoltà. Ciò favorisce una condizione di solitudine, che può essere ridotta almeno in parte dai gruppi virtuali i quali, inoltre, accettano con facilità maggiore, rispetto ai gruppi “faccia a faccia”, le persone che manifestano difficoltà relazionali ed ansia sociale.
Tipologie di comunicazione virtuale. È possibile individuare diverse categorizzazioni delle comunità on line in relazione ad aspetti specifici come obiettivi, finalità, ambito tematico e strumento informatico utilizzato. È possibile distinguere in: comunità di transazione, in cui si instaurano relazioni di tipo operativo e, di solito, una tantum. Si tratta ad esempio di siti in cui è possibile fare acquisti in Rete e all’interno dei quali si possono anche creare vere e proprie comunità; in alcuni casi ad esempio nascono mailing list di acquisto in cui gli iscritti si scambiano opinioni e consigli mirati per gli acquisti; comunità di interessi, luoghi in cui persone accomunate dagli stessi interessi si riuniscono per discutere, condividere ed acquisire informazioni, senza finalità di acquisto. Esistono mailing list e forum su moltissimi argomenti, dalla letteratura al cinema, dalla musica all’astronomia; comunità di fantasia, nelle quali vengono creati ambienti di fantasia in cui per gli utenti è possibile assumere identità immaginarie e partecipare alla narrazione di storie fantastiche. Ne sono esempi i Mud ed i siti di fantacalcio; comunità di relazione, in cui le persone si incontrano e condividono le loro esperienze di vita e le loro emozioni, senza finalità transazionali o ludiche.
Le varie comunità virtuali appartenenti alle categorie citate si presentano nella pratica in modi diversi fra loro (ma possono anche comprendere più di una modalità).
Mailing list (liste di discussione via e mail o newsletter. Si stima che attualmente esistano in Rete più di 70.000 mailing list; le loro dimensioni medie sono di circa 250 iscritti in Italia, di ben 5.000 in Usa. Si tratta generalmente di comunità che trattano di argomenti molto specifici, cui si accede tramite una iscrizione ad un indirizzo preciso, entrando così a far parte di un gruppo di persone che ricevono, con cadenze e in forme diverse, e-mail contenenti gli interventi di altri partecipanti e dei moderatori. Si iscrive ad una mailing list chi è interessato ad un preciso argomento e vuole ricevere posta relativa a questo tema.
Usenet, newsgroup e forum di discussione. Usenet è una sottosezione della Rete in cui si raggruppano tutti i newsgroup, ossia i forum di discussione in cui i partecipanti possono leggere ed eventualmente rispondere agli interventi degli altri. I newsgroup trattano di una grandissima varietà di argomenti: i temi vanno dalla cultura al tempo libero, hanno contenuti tecnici o relativi a determinati settori merceologici.
Chat. Sono ambienti virtuali che permettono ai partecipanti di dialogare inviandosi testo in tempo reale.
BBS (Bullettin Board System). Si tratta di computer “privati” raggiunti via telefono e alternativi alla Rete, in cui si scambiano informazioni ed opinioni su vari argomenti, prevalentemente tecnici. Il più celebre esempio di BBS è The Well, nata privatamente nel 1985 e successivamente messa a disposizione degli utilizzatori anche attraverso il web. In Italia la BBS è attiva da più di dieci anni e fornisce materiale su tutte le aree del sapere.
MUD (Multi User Dungeon). Sono ambienti di realtà virtuale nei quali gli utenti possono partecipare a giochi di ruolo (in principio solo testuali) di genere estremamente vario. I primi giochi risalgono al 1987; all’inizio si trattava soprattutto di giochi di avventura.
Esaminando nel dettaglio i diversi tipi di comunità on line si possono osservare caratteristiche differenti. I newsgroup sono aree di discussione pubblica che partono dall’idea di offrire alle persone che hanno uno specifico interesse uno spazio comune in cui leggere e scrivere messaggi. Si tratta di una sorta di bacheca virtuale pubblica sulla quale vengono lasciati gli interventi, chi vuole può a sua volta intervenire. Gli argomenti preferiti dagli utenti sono lo sport, i videogiochi, l’informatica, gli hobby, ma sono molti anche gli iscritti ai newsgroup che trattano di finanza ed economia (in particolare di Borsa). Sono molto presenti sul web anche le discussioni sugli sport di nicchia, dei quali è difficile trovare appassionati nella vita di tutti i giorni. I temi meno discussi risultano invece l’alimentazione, la moda e l’abbigliamento. I forum web sono invece gruppi di pagine all’interno di un sito in cui si possono leggere gli interventi altrui, dare risposte o proporre temi nuovi. Oggi è piuttosto semplice, per chiunque utilizzi Internet, aprire un forum di discussione; anche per questo una rassegna completa di quelli esistenti è impossibile. I forum web, o Conferenze, possono avere o meno un moderatore, che controlla il contenuto dei messaggi ed eventualmente si incarica di censurarli, e possono essere aperti a tutti oppure soltanto agli utenti iscritti. Le Conferenze trattano molto spesso di attualità, ma anche di formazione, tenendo in contatto comunità di studenti. Moltissimi siti di informazione, motori di ricerca, siti di giornali o stazioni radio mettono a disposizione degli utenti forum di discussione. Una delle forme più recenti di comunità virtuale si sviluppa a partire dei cosiddetti Blog. Blog sta per “Weblog”, ovvero sito (web) che conserva traccia (log). I Blog nascono come siti personali che permettono agli utenti che leggono di intervenire con commenti ed opinioni. In questo modo ciascuno può pubblicare facilmente su Internet ciò che desidera, come se si trattasse di un diario personale oppure di una sorta di giornale on line in cui la scelta dei temi di interesse è soggettiva. I Blog rappresentano canali di informazione alternativa e libera, senza controlli o gestione esterna. Si stima che nel mondo oggi siano circa 5 milioni le persone che pubblicano su un Blog. Si tratta di una via di mezzo tra i siti personali ed i forum di discussione, e molto spesso generano delle vere e proprie comunità virtuali. La chiave del successo risiede nella possibilità di un confronto immediato sui temi più disparati: si instaura un rapporto semplice ed istantaneo con i lettori ed è possibile condividere la propria visione del mondo con grande libertà. La Rete permette a chiunque di ottenere ascolto per le proprie parole, anche a chi non ha competenze particolari. Anche in questo caso dal confronto nascono spesso relazioni di stima, fiducia, legami affettivi e persino un rapporto di fedeltà per cui, giorno dopo giorno, si crea una sorta di appuntamento fisso quotidiano con una persona che a poco a poco si sente di conoscere, che svela di volta in volta aspetti di sé.
Dipendenze da comunicazione virtuale. Le comunità virtuali si presentano come nuovo fenomeno di aggregazione sociale, occasioni per il consolidamento di veri e propri gruppi virtuali, spesso uniti da significativi vincoli amicali che superano gli stessi confini della Rete. Se il fenomeno presenta senza alcun dubbio caratteristiche e potenzialità estremamente positive, occorre però ricordare che in alcune circostanze non viene vissuto nel modo più corretto. Non vanno dimenticati, in particolare, i casi di dipendenza: Cyber relationship addiction e Muds addiction. Con Cyber relationship addiction si intende la tendenza a prediligere i rapporti affettivi e di amicizia instaurati tramite Internet piuttosto che le relazioni familiari e sociali “non virtuali”. Tale forma di dipendenza si sviluppa solitamente con le chat, ma non solo. La ragione di questa preferenza per le relazioni virtuali consiste spesso nella possibilità di assumere identità in parte o del tutto fittizie, ma anche nella maggiore facilità e velocità con cui per via telematica si giunge all’intimità ed alle manifestazioni di affetto. La Muds addiction, che riguarda soprattutto gli adolescenti, è la dipendenza dai giochi di ruolo on line. Poiché ogni partecipante al gioco interpreta un personaggio e si immedesima con esso nell’azione e nel pensiero, esiste il rischio della depersonalizzazione e di faticare a distinguere fra contesto ludico e realtà. In conclusione, sarebbe proficuo se, anziché preferire i rapporti telematici a quelli reali, si imparasse ad arricchire il reale delle consapevolezze acquisite in Rete. Internet, dunque, dovrebbe creare occasioni di incontro che si affiancano a quelle tradizionali senza sostituirle né soffocarle. La Rete deve restare un mezzo, non un fine e deve servire per accrescere le opportunità di incontro e la loro qualità, non per favorire l’isolamento e l’emarginazione.

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