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Incendi boschivi: più fermezza!

Dal 1 gennaio al 20 agosto 2005 si sono verificati nella nostra regione ben 208 incendi che hanno interessato un area complessiva di 1302 ettari. Di fronte a dati così significativi e allarmati si pongono quesiti a cui bisogna dare risposte concrete. Innanzitutto gli incendi boschivi sono una piaga per la nostra regione a cui bisogna rispondere con appropriati strumenti di contrasto. Sicuramente le attività di avvistamento, pattugliamento e spegnimento dei roghi da parte dei costosi Canadair del Dipartimento della Protezione Civile, dei numerosi addetti al servizio A.I.B. del Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, i volontari, gli operatori SMA e delle Comunità Montane, l’uso delle tecnologie di telerilevamento sono un?importante risorsa, ma tutto questo non basta.

Serve una maggiore applicazione dell?art.10 della Legge quadro in materia, la n.353/2000, che obbliga i Comuni a censire i territori annualmente percorsi dagli incendi. Assume rilievo sottolineare, ancora una volta, che senza la perimetrazione di queste aree, diventa difficile reprimere il reato alla fonte. Un?area percorsa, censita, diventa area sottoposta a vincolo, con il conseguente divieto di modificare la destinazione urbanistica per quindici anni, all?impossibilità di edificare, cacciare e pascolare, per un periodo di dieci anni.

A nostro avviso, questo è il modo migliore per colpire direttamente i numerosi incendiari e piromani che annualmente devastano intere aree di grande valore ambientale e paesaggistico della Basilicata.